Riparte a Malnate la riqualificazione dell’ex Siome

Riparte il 28 novembre con la seduta della conferenza di servizi il progetto di riqualificazione della Folla: l’iter burocratico, salvo intoppi, dovrebbe concludersi nel giro di 12-14 mesi

In poco più di un anno, da adesso, le pratiche, secondo cronoprogramma, dovrebbero essere ultimate. Tutto il processo dovrebbe poi essere ratificato dal Comune di Malnate e in seconda battuta dal Consiglio: contestualmente i lavori di bonifica devono già essere avviati, altrimenti non verranno ratificati gli accordi tra i proprietari e piazza Vittorio Veneto. La strada, quindi, è ancora molto lunga e tortuosa, ma forse il cammino, pur faticoso, è iniziato.

L’ambiente

«Andremo a dare il via allo “Scoping” che è il primo documento di inquadramento dell’area che è il primo documento che verrà consegnato entro la fine di novembre. Un documento di apertura della Vas (valutazione ambientale strategica) che è una linea guida delle azioni a cui rispondere e delle azioni da portare avanti per mitigare impatti di carattere ambientale, un documento che illustra potenzialità e criticità dell’area. Si dà il via ufficiale all’iter. Il 28 si condivide il cronoprogramma aggiornato.

Tutte le istituzioni dovranno avallare la scaletta delle attività e nel giro 12-14 mesi si chiude l’iter». Di carta e verrà prodotta parecchia, ma ciò che conta è che si faccia presto con le tonnellate di rifiuti da rimuovere e con la rinascita urbanistica della zona. «In concomitanza al documento di “Scoping” verrà redatta anche la revisione dell’analisi di rischio». Nello specifico nel giro di 4-6 mesi dovrebbe essere ultimata la parte relativa alla Vas, poi si passerà alla questione legata alle autorizzazioni commerciali, che comprendono il tema della viabilità, l’impatto sul commercio e l’indotto. Temi molto attuali in questo periodo nel Varesotto, visto che a pochi chilometri se si discutendo della stessa materia anche per la riqualificazione del Ponte di Vedano. Alla Folla i tempi potrebbero allungarsi di qualche mese, stimati in 4-5, se l’intervento rientrasse, secondo i standard regionali, nella Via (Valutazione impatto ambientale), ma per il momento non è così.

La durata delle bonifica

«Tra dicembre e gennaio – insiste Riggi – dovrebbero produrre la revisione della caratterizzazione delle terre e dell’analisi di rischio per arrivare all’emissione del progetto definitivo di bonifica. «Scaduti i 14 mesi – chiarisce Riggi – il sindaco ratifica gli accordi e poi farà lo stesso il consiglio comunale. Ma la ratifica non avverrà se non c’è l’avvio dei lavori di bonifica. La bonifica dovrebbe durare 16-17 settimane. Il vantaggio è che sono presenti tutti gli enti e se qualcuno ha dei dubbi potrà metterli subito sul tavolo. «Il cronoprogramma – precisa Riggi – è molto fluido, ma in corso d’opera potrebbe essere modificato sia per contrarre i tempi sia per un prolungamento».n