Tradate – Tragedia sfiorata in via Gorizia, dove ieri pomeriggio è crollato parzialmente un vecchio stabile artigianale in disuso da anni. Si tratta di una struttura di un certo pregio architettonico, risalente agli anni 30 che, dopo la cessazione delle attività che lo hanno occupato sino alla fine degli anni 90, è stato abbandonato all’incuria.
Le continue infiltrazioni d’acqua dovute ad un tetto ormai sfondato hanno fatto marcire le travi e hanno indebolito le pareti che ieri pomeriggio non hanno più retto al peso degli anni. I mattoni, gli infissi di ferro e parte del tetto sono letteralmente crollati addosso alle case vicine, ingombrando i giardini di due abitazioni e procurando qualche danno ai giardini e alle pareti esterne delle villette di via Gorizia.
Per i residenti fortunatamente solo molto spavento e nessuna conseguenza grave, anche se resta la rabbia per una situazione di pericolo che negli anni è stata denunciata molte volte: «Sono almeno vent’anni che continuiamo a segnalare la situazione in Comune – hanno spiegato Angelo Galli e Carla Gorri, i proprietari di due abitazioni dirimpettaie del capannone crollato – basta andare nell’ufficio dei vigili e ci sono tutte le lettere che abbiamo fatto. Questo immobile è di proprietà
di alcuni signori di Milano che evidentemente non hanno alcun interesse a fare manutenzione, evidentemente noncuranti della nostra sicurezza. Ogni controllo che abbiamo chiesto ha sempre dato esito negativo, mai una volta che ci abbiano dato ragione e adesso è qui da vedere». La signora Carla era appena rientrata a casa, quando ha udito un gran boato: «Ho sentito un rumore fortissimo e quando sono uscita a vedere mi sono trovata davanti a questo spettacolo. Ho pensato subito che è solo un caso che non ci fosse lì nessuno. Di solito verso quest’ora mia sorella ritira i panni stesi ad asciugare, fortunatamente è andata dal parrucchiere e non si è fatta niente, mente i panni sono rimasti sotto le macerie».
Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, la polizia locale e i tecnici del Comune che hanno provveduto immediatamente ad isolare la zona e ad effettuare una perizia sulla parte dell’edificio rimasta in piedi. Il verdetto è stato rapido e senza possibilità di appello: abbattimento. La sera stessa una ditta è stata incaricata di abbattere quello che rimaneva della struttura, per evitare altri danni alle case confinanti. Fino alla fine dei lavori le famiglie residenti nelle quattro case confinanti non hanno potuto accedere alle loro abitazioni per ragioni di sicurezza.
p.rossetti
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