Ridurre gli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione, abolire i bonus e usare i soldi più equamente. Limitare le scorte e le auto blu solo alle più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei ministri, Presidenti dei due rami del Parlamento) e agli strettissimi casi in cui si necessita di reale protezione. E che tutti i soldi risparmiati possano essere spesi a favore delle scuole, secondo una serie di iniziative ben precise.
È il contenuto della petizione, confezionata dagli studenti dell’istituto Geymonat di Tradate, che verrà inviata in Parlamento. La campagna contro i costi della politica e della pubblica amministrazione e gli sprechi di denaro pubblico parte da Tradate. «La petizione – spiegano i docenti – è frutto del lavoro delle 4 classi seconde ITIS, guidate da un professore di diritto per tutte le classi, dai 4 docenti di lettere e dai 2 di informatica. Ogni classe ha lavorato (da dicembre ad aprile) in piccoli gruppi su due differenti settori: ricerca personale di casi di privilegi nell’ambito della pubblica amministrazione e di sprechi di denaro pubblico con la selezione in gruppo dei casi più eclatanti.
Per il secondo settore abbiamo selezionato un gruppo di progetti da finanziare nell’ambito della scuola laddove i soldi sprecati venissero invece spesi a favore della scuola». «Il progetto – spiega la scuola – è nato per far vivere ai ragazzi un proprio diritto, il diritto politico di petizione previsto dall’articolo 50 della Costituzione: non solo lamentarsi ma informarsi, analizzare e quindi proporre: essere cittadini, partecipando alle scelte per il proprio futuro. Il progetto rileva ai fini delle competenze di cittadinanza e costituzione e dell’asse culturale storico e sociale».
È ciò che gli studenti hanno fatto: stigmatizzare, da una parte, certi comportamenti della pubblica amministrazione, ma dall’altra proporre iniziative secondo uno spirito costruttivo. In particolare fa riflettere la questione del pomeriggio a scuola: «Se ogni docente rimanesse a scuola almeno un pomeriggio di ogni settimana dell’anno scolastico, in quelle ore si potrebbero svolgere attività di recupero materie, interrogazioni, approfondimenti, ricevere alunni e parlare con loro, ricevere i genitori e programmare attività didattiche ed extradidattiche. Le scuole sono spesso attrezzate con palestre e campetti sportivi. Nei pomeriggi spesso tali strutture restano inutilizzate ed un gran numero di studenti sprecano tempo nell’ozio, rimanendo a casa, magari dedicando il proprio tempo ai videogiochi. Noi chiediamo che tali strutture rimangano aperte nei pomeriggi e che i docenti di educazione fisica o anche altri professori possano diventare allenatori di squadre sportive studentesche, animando campionati provinciali o di zona di molteplici sport».
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