Frontalieri sì, ma solo con i soldi. Perché di certo il Ticino non sarà come Zurigo.
Stiamo parlando dell’iniziativa parlamentare presentata il 27 settembre 2011 nella forma generica dal deputato per la modifica della Legge tributaria in cui si chiedeva l’abolizione dell’imposizione globale, ovvero forfettaria, per i cittadini stranieri residenti in Svizzera.
Ebbene il Gran Consiglio ticinese non ha seguito il modello zurighese, ma è rimasto fedele alla cosiddetta «Tassazione forfettaria». Con 56 voti a favore, 20 contrari e 3 astenuti è stato accettato il rapporto di maggioranza che chiedeva di bocciare l’iniziativa. Il pragmatismo prevale sull’idealismo, insomma. I partiti di centrodestra, infatti, insieme alla Lega, hanno votato contro l’iniziativa seguendo il principio del pragmatismo che contraddistingue la Svizzera.
Sono stranieri, è vero, ma sono ricchi. Non hanno attività economica e pagano tante imposte. Questo, in buona sostanza, è quello che conta. Non senza polemiche. Come quella sollevata da , deputato del Partito popolare democratico che ha dichiarato di essere a favore dell’incremento della pressione fiscale sui cosiddetti «globalisti».
Il granconsigliere ha ricordato, infatti, quando, qualche tempo fa, lo stesso parlamento cantonale che «oggi difende il trattamento fiscale di privilegio riservato ai ricchi stranieri, aveva ritenuto opportuno aumentare le imposte ai frontalieri perché quest’ultimi pagano meno imposte dei lavoratori dipendenti ticinesi».
Obiezione rimasta però inascoltata. Soprattutto per ragioni di cassa. Come ha evidenziato il gran consigliere della Lega dei Ticinesi, , favorevole al mantenimento di questo regime fiscale.
«321 contribuenti su 39mila a Lugano, nella mia città, pagano il 30% del totale delle imposte provenienti dalle persone fisiche. Se vogliamo mantenere le prestazioni di aiuto sociale a Lugano – ha evidenziato – è bene non lasciarsi sfuggire queste persone». A questo proposito, il presidente dell’Udc ha ribadito il concetto. «È un sistema semplice. Nel 2012 sono stati 30 i milioni versati al cantone e oltre 23 i milioni ai comuni dai globalisti. Un apporto importante in un periodo di crisi dei gettiti come quello che si sta vivendo».
Così nonostante un regime fiscale di favore l’8% dei contribuenti paga in Ticino quasi il 70% delle imposte (630 milioni all’anno su circa 900 milioni in totale). Come a voler dire: gli stranieri sono benvenuti ma soltanto a patto che il loro conto in banca sia di assoluto livello e peso. Per la soddisfazione di tutte le parti in causa.
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