Una storia moderna dal sapore antico, sulle note di un sogno. Stiamo parlando di Villa Bossi a Bodio Lomnago, prestigiosa dimora che, dal 2007, è di proprietà della famiglia Bizzi che ha contribuito a valorizzarne la bellezza, facendola diventareun laboratorio di costruzione e restauro di clavicembali e strumenti antichi, un museo didattico e interattivo per vedere passo passo la costruzione di uno strumento a partire dal legno e, contemporaneamente, la sede di una prestigiosa accademia musicale di perfezionamento.
La “Bizzi- Strumenti storici a tastiera” è una società che vanta una storia quasi quarantennale: nata nel 1975, si è specializzata nella costruzione di clavicembali e spinette, fortepiani e clavicordi e nel restauro di pianoforti e fortepiani originali.
Come si diventa costruttori di clavicembali? «Attraverso prestigiose esperienze come il restauro della collezione del Museo del Teatro alla Scala, del Museo Correr di Venezia e la fondazione della Scuola di Liuteria di Milano, che ci hanno permesso di acquisire competenze indispensabili per l’attuazione di un progetto del tutto nuovo: la costituzione di una struttura di artigianato liutario ispirata al modello della famiglia Ruckers».
L’idea si fonda sul principio «dell’organizzazione di tutte le attività di artigianato artistico di tipo storico che concorrono alla costruzione del clavicembalo, inserendovi tuttavia i criteri di funzionamento e di gestione della moderna impresa». A capo di questa organizzazione familiare – ma che costruisce strumenti musicali per tutto il mondo (48 paesi, dall’America all’Australia) – troviamo Guido Bizzi che, per passione e vocazione, ha dato il via ad una fortunata produzione che fa conoscere la provincia di Varese davvero in tutto il mondo.
Dopo la laurea in ingegneria meccanica a Torino, Bizzi intraprende una duplice carriera, artistica ed imprenditoriale, specializzandosi nel canto barocco e nell’uso di strumenti rinascimentali da lui stesso costruiti, tenendo concerti sia in Italia che all’estero, con consensi lusinghieri a livello internazionale.
Sul piano imprenditoriale invece fonda una società che costruisce impianti di trafilatura e cordatura per la produzione di fili e cavi d’acciaio, società che si afferma nei paesi più industrializzati.
E sarà
proprio la profonda conoscenza dei processi di trafilatura delle corde musicali, unita alle parallele esperienze artistiche, che lo porterà alla decisione di affrontare in modo del tutto nuovo l’affascinante costruzione di clavicembali.
Nel 2011, con l’aiuto della moglie Luisa e dei figli Vittorio e Lorenzo, decide di fondare l’Accademia Europea Villa Bossi, destinata a dare un contributo importante, anche attraverso un metodo didattico di nuova concezione, al lavoro sistematico sugli strumenti musicali.
Da questa felice avventura dell’Accademia è maturata l’idea di diventare capofila di un progetto europeo volto aiutare la carriera dei giovani talenti, attraverso l’alta formazione e per costruire e formare un nuovo pubblico.
Il linguaggio musicale è internazionale ma in Europa abbiamo il vantaggio di possedere la maggior parte degli strumenti antichi del mondo, svela Bizzi.
A quale strumento si sente più legato? «Difficile rispondere. Il clavicembalo: il primo amore non si scorda mai. Abbiamo un pianoforte appartenuto a Cosima Liszt, la figlia del celebre Franz e la sposa di Richard Wagner e uno su cui ha suonato Chopin, ma restauriamo strumenti originali dell’epoca di Schubert e Schumann, mentre ricostruiamo strumenti che suonavano Mozart, Haydn e Beethoven».