«Gli 80 euro di Renzi? Li pagano gli enti locali con una nuova ondata di tagli lineari». La denuncia è di ario Galli, commissario straordinario della Provincia di Varese, alle prese con un forzato “ritocchino” in corso d’opera al bilancio previsionale del 2014 di Villa Recalcati, dopo le brutte notizie giunte da Roma in seguito all’approvazione del decreto Irpef, il cosiddetto “decreto degli 80 euro”.
Sì, perché tra le coperture del “bonus Renzi” da 80 euro al mese, che i lavoratori dipendenti hanno iniziato a ricevere con la busta paga di maggio, una delle voci più sostanziose arriva dall’ennesima tornata di spending review. A carico degli enti locali 700 milioni di euro di risparmi, leggi tagli ai trasferimenti, divisi equamente tra Province e Comuni (350 milioni per comparto).
Il conto è particolarmente salato per Villa Recalcati: poco più di quattro milioni e mezzo di euro sul 2014. «Comunicati a metà anno, con il bilancio in corso d’opera – protesta Galli – oltretutto, e questa è la vera beffa del “venditore di pentole” (si riferisce al premier Renzi, ndr), è l’ennesimo odioso taglio lineare, applicato nello stesso identico modo agli enti virtuosi, che da anni fanno rigore come Varese, e a quelli che hanno continuato a sperperare».
Ma la beffa per la nostra Provincia è duplice, perché il taglio è stato calcolato in percentuale sulle spese correnti, escluse quelle per il personale: «Così noi, che in questi anni per risparmiare otto milioni di euro abbiamo ridotto l’organico di 250 unità, subiamo un taglio più pesante rispetto a un ente delle nostre stesse dimensioni territoriali che ha più personale».
Non basta, per Galli, nemmeno il “contrappeso” dei tre milioni e mezzo di euro che il governo ha destinato a Villa Recalcati per il piano di edilizia scolastica. Perché, al di là del fatto contabile che i tagli sono sulla spesa corrente mentre gli stanziamenti sono sugli investimenti, «il taglio è certo e immediato, come sempre – fa notare il commissario straordinario – mentre i fondi per le scuole sono un annuncio che per ora è un bel pezzo di carta». Oltretutto i 4,5 milioni, continua Galli, «sono quasi il 5% del bilancio dell’ente, perché a furia di tagliare gestiamo meno di 100 milioni».
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