Dopo le voci sempre più insistenti degli ultimi giorni, l’annuncio ufficiale è arrivato nel cuore della notte di giovedì. Whirlpool ha comprato Indesit, di proprietà della famiglia Merloni, per costituire un gruppo industriale che vada alla conquista del mercato europeo dell’elettrodomestico, attualmente punto debole della multinazionale americana.
Un’ottima notizia anche per il sistema economico varesino, visto che l’azienda ha la sua sede europea a Comerio e Cassinetta, il cui stabilimento ospita il polo continentale degli elettrodomestici da incasso. Whirlpool ha rilevato il 66,8% delle azioni Indesit, controllata dalla società Fineldo, per un investimento totale di 758 milioni di euro, vincendo la concorrenza di Electrolux e dei cinesi di Sichuan, entrambe interessate al marchio di Fabriano. L’operazione industriale ha ottenuto il via libera delle autorità antitrust ed è previsto venga conclusa entro la fine del 2014.
«Ci aspettiamo che questa opportunità posizioni il nostro business europeo su un percorso di crescita e di continua creazione di valore insieme con una società affermata quale Indesit», dichiara Jeff Fettig, presidente di Whirlpool Corporation, il quale entra poi nel dettaglio dell’accordo.
«Whirlpool – spiega – valuta i progetti di acquisizione basandosi su complementarietà strategica e creazione di valore per gli azionisti. Riteniamo che questa acquisizione ci posizionerà in maniera ideale per una crescita sostenibile in un mercato altamente competitivo e sempre più globale, come quello europeo degli elettrodomestici. Siamo fiduciosi che attraverso questa operazione creeremo prodotti innovativi per i nostri clienti».
È la conquista del mercato europeo l’obiettivo principale del nuovo grande gruppo industriale.
«Ci attendiamo che questa operazione ci permetta di creare una società di elettrodomestici più efficiente in Europa – sottolinea Marc Bitzer, presidente di Whirlpool Emea – che possa creare un maggior valore attraverso un miglior utilizzo delle risorse e una complementarietà, rafforzando e sostenendo la nostra produzione europea, consentendo ai nostri prodotti di essere competitivi».
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