Fra due scuole di calcio diverse come Germania e Argentina, è difficile individuare il favorito della finale brasiliana. Però possiamo dire che si caratterizzano fortemente entrambe. E questo è un merito, noi non ce l’abbiamo: la scuola italiana ha perduto di identità con il passare degli anni. Eravamo i migliori contropiedisti del mondo, poi abbiamo imitato gli olandesi, infine è venuto il caos. Più che discutere del nuovo allenatore, bisognerebbe farlo su un modo di giocare piuttosto che su un altro. Deciso questo, viene il resto. E intanto la Coppa del mondo se la giocano gli altri.
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