«Ripartiamo da quanto abbiamo fatto vedere ad Avellino, che è stata al momento, per quanto riguarda anche l’operato di Pozzecco, la partita migliore insieme al derby d’esordio contro Cantù». Stefano Coppa, presidente di Pallacanestro Varese, traccia il bilancio di quanto questa stagione ha finora detto in termini di risultati sul campo, risorse a disposizione e prospettive.
Un’analisi a 360 gradi del lavoro fatto e di quello ancora da fare affinché questo campionato 2014/2015 possa concludersi con il segno “+” sotto tutti i punti di vista. «Distinguerei innanzitutto due ambiti, quello societario e quello più puramente sportivo – argomenta il numero uno biancorosso – Il primo ci offre un quadro assolutamente soddisfacente, in cui l’entusiasmo dei nuovi sponsor si unisce alla volontà già espressa da tanti partner di proseguire anche per il futuro il rapporto di collaborazione,
cosa che in passato non accadeva».
«Se guardiamo invece al lato sportivo, è evidente che non possiamo, al momento, dirci soddisfatti: il primo obiettivo erano le Final Eight di Coppa Italia ed è colpa nostra se non le abbiamo centrate. Il prossimo si chiama playoff ed è chiaro che, anche se potrei elencare le tante attenuanti che ben conosciamo, il fatto di arrivarci o meno sarà la discriminante nel giudizio finale». Promossi se fra i primi 8 dunque, bocciati se a casa a guardare gli spareggi scudetto in tv.
Qualcosa finora, quindi, si è sbagliato. Ma cosa? «Troppi finali di partita per esempio – risponde il presidente – L’unica volata punto a punto nella quale siamo stati capaci di imporci è stata quella di Brindisi: un po’ poco direi». E con questo si spiega anche la scelta di intervenire sul mercato per sostituire il playmaker. «Abbiamo preso Maynor perché volevamo un regista che fosse più ragionatore e meno istintivo». La momentanea convivenza di tre play in squadra, risoltasi con la rescissione consensuale del rapporto con Robinson, era sembrata aver messo un pochino in difficoltà la società. Coppa non è d’accordo.
«La trattativa con Maynor era già stata chiusa prima della partita di Avellino proprio perché non volevamo che un singolo match modificasse valutazioni complessive – risponde il presidente – Desideravamo un giocatore con le sue caratteristiche e dopo averlo preso abbiamo esaminato tutte le soluzioni possibili: gli eventi poi ci hanno portato, anche in tempi strettissimi, alla separazione dal capitano, su richiesta dello stesso Dawan, al quale era nel frattempo pervenuta un’altra offerta». La dirigenza biancorossa guarda ora con fiducia ai prossimi impegni: dal match del PalaDelMauro, il presidente Coppa ha tratto indicazioni tali da considerare ora il bicchiere mezzo pieno.
«Perché la squadra ad Avellino ha ritrovato spirito, compattezza e lucidità, dimostrando di poter ottenere trionfi anche inaspettati, soprattutto nelle dimensioni. Perché la zona playoff ora è distante solamente 2 punti. E perché anche la preparazione e la gestione del match da parte del nostro coach sono state perfette, dal piano partita alla tempistica dei cambi, al cospetto di uno dei tecnici più quotati in circolazione».
E alle parole del Cavalier Rasizza, che ha auspicato un maggiore riconoscimento da parte della città dell’importanza del ruolo di Openjobmetis nel presente del grande basket biancorosso, il presidente Coppa risponde ribadendo lo stretto rapporto di collaborazione che lega la società al suo main sponsor.
«Il nostro dialogo con Rosario è continuo: Openjobmetis ha raccolto un’eredità pesante e sappiamo bene come Varese sia una piazza particolare – afferma Coppa – L’affetto c’è, potrebbe forse essere anche maggiore e noi per questo faremo ancora di più affinché il loro investimento possa rivelarsi sempre più redditizio».