Washington, 16 giu. (Apcom) – Sulla soglia della Casa Bianca Silvio Berlusconi si passa il fazzoletto sulla fronte. Complice il caldo umido di Washington, certo, ma il gesto sembra tradire anche lo stato d’animo di chi sa che sta per affrontare un appuntamento importante. Al di là della vetrata, ad aspettarlo c’è Barack Obama, e l’accoglienza che gli riserva è subito ‘friendly’. “Sono felice di vederti amico” dice il presidente degli Stati Uniti al premier italiano, poggiandogli le mani sulle spalle.
E’ il loro primo bilaterale, programmato in vista del G8 che si terrà all’Aquila e di cui l’Italia è presidente di turno. Al centro dell’incontro, la crisi economica e la politica internazionale. Ma è anche il primo ‘test’ di un rapporto tutto ancora da costruire tra il Cavaliere e il successore di quell’amico personale che era George Bush che alla Casa Bianca lo accoglieva con le fanfare.
Questa volta niente salve di cannone, ma il colloquio che doveva durare 75 minuti alla fine si prolunga oltre le due ore. Poi l’incontro con la stampa. Il premier non sfoggia la ‘politica delle pacche sulle spalle’ e delle battute, ma è Obama che subito dà la cifra del clima. “Buonasera” è l’esordio in italiano. Berlusconi – dice il numero uno americano – è un “grande amico”, i buoni rapporti esistenti tra Italia e Usa si sono “rafforzati”. Quindi il ringraziamento per la decisione di accogliere tre detenuti di Guantanamo, il riconoscimento all’Italia di avere un ruolo “cruciale” nella coalizione impegnata in Afghanistan e al Cavaliere di essere ottimo consigliere sui rapporti con la Federazione russa.
Silvio Berlusconi non è da meno e ricambia le parole di elogio. “Apre il cuore – afferma – vedere che le sorti della più grande democrazia del mondo sono in buone mani”. Anche perché – sottolinea – Obama, soprattutto sulla politica internazionale, ha mostrato di avere iniziative improntate a “precisione, conoscenza e puntualità”. Ma soprattutto il premier si dice pronto a collaborare con lui come fece con l’amico George. “Se posso augurarmi di instaurare un rapporto diretto e personale con Obama – dice il Cavaliere – ne sarei lieto. Saranno i fatti a dirlo, ma abbiamo cominciato bene”. “Absolutely” è la risposta del presidente degli Stati Uniti che sottolinea come Berlusconi gli piaccia “personalmente” e come da lui si aspetti “opinioni oneste e franche”.
Nelle due ore di colloquio, anche un focus sulla crisi economica. Berlusconi auspica che il vertice dell’Aquila contribuisca a sbloccare le trattative sul commercio mondiale, il cossiddetto Doha Round. E spiega che il G8 sarà il “primo step” per la messa a punto di un “corpus” di regole che consenta in futuro di “evitare il ripetersi di simili situazioni”. Codice che sarà però definito successivamente al G20 di Pittsburgh.
Prima di lasciare Washington il premier si reca al Congresso americano per incontrare la speaker Nancy Pelosi, poi una tappa alla National gallery dove è in mostra un’opera del Museo dell’Aquila. Nessun altro commento con i giornalisti, solo un pollice in su a mostrare la soddisfazione per la sua giornata americana.
Bac
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