Una varesina per il Quirinale

Marta Cartabia, vice presidente della Corte Costituzionale, è tra i papabili per il dopo Napolitano. Alto profilo internazionale, pluripremiata anche in città: a soli 51 anni potrebbe salire al Colle

– Una varesina per il Quirinale: nel toto-nomi per la successione di Giorgio Napolitano prende quota il nome di Marta Cartabia, vicepresidente della Corte Costituzionale, nata e cresciuta nella Città Giardino.

Nativa di San Giorgio su Legnano, 51 anni, sposata con tre figli, Marta Cartabia è una varesina doc: qui ha vissuto con la famiglia ed è cresciuta, anche se da tempo si è trasferita a Milano. Il curriculum della professoressa Cartabia è di tutto rispetto. Laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti all’Università degli Studi di Milano, ha conseguito il PhD in legge all’Istituto universitario europeo di Fiesole e si è specializzata all’Università di Aix-en-Provence sui temi della giustizia costituzionale comparata.

Dal 2008 è professore ordinario di diritto costituzionale nella facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Vanta diverse esperienze accademiche all’estero, tra cui una prestigiosa “fellowship” allo Straus Institute for the advanced study of law and justice della New York University, ma anche incarichi di rilievo in ambito europeo come esperta di diritti fondamentali.
Il 2 settembre del 2011, all’età di 48 anni, è stata scelta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per ricoprire il prestigioso incarico di giudice della Corte Costituzionale, terza donna nella storia e tra i più giovani membri della Consulta di sempre. «Un atto generoso e coraggioso» lo aveva definito la stessa neo-giudice.

Lo stesso Capo dello Stato poco più di un mese dopo, di sua iniziativa, l’ha insignita dell’onoreficenza di Dama di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Dallo scorso 12 novembre è diventata vicepresidente della Consulta.
Considerata vicina alle posizioni di Comunione e Liberazione (di recente ha curato un libro sui discorsi di Papa Benedetto XVI), ma anche allieva di Valerio Onida, costituzionalista molto ascoltato dalle parti del centrosinistra, e apprezzata dal Presidente uscente Giorgio Napolitano, Marta Cartabia potrebbe essere uno degli assi nella manica del premier Matteo Renzi per far salire al Colle un nome che raccolga ampio consenso già nelle prime tornate di votazione. E ha quelle caratteristiche, donna e con uno spiccato profilo internazionale, che potrebbero cogliere nel segno. Varese, a questo punto, non può che fare il tifo per lei.

Il legame con la Città Giardino non è mai venuto meno. Due anni fa la professoressa Marta Cartabia era stata insignita del “Lumen Claro” del Lions Club Varese Prealpi, il tradizionale premio ai varesini che si sono distinti e che in passato è stato consegnato anche ad un altro varesino che potrebbe essere ancora papabile per il Quirinale, il senatore a vita ed ex premier Mario Monti. Eppure qualche giorno fa, intercettata al New York Encounter, il “Meeting” statunitense di Comunione e Liberazione, il giudice Cartabia aveva negato ai presenti di avere reali chances: «Solo illazioni dovute alla mia carica istituzionale». Chissà che non sia solo un po’ di sana “melina”.