«Chiediamo le scuse pubbliche di Cardaci e le dimissioni per quello che non sta facendo per Malnate». È il messaggio lanciato durante una conferenza stampa promossa dai rappresentanti della sezione leghista di Malnate. Nel mirino del Carroccio è finito l’assessore ai servizi sociali Filippo Cardaci, nell’occhio del ciclone dopo lo scambio di battute per nulla tenero avuto su Facebook con il consigliere di opposizione, la leghista Elisabetta Sofia. L’oggetto del contendere è la vicenda dei profughi morti a Lampedusa: Cardaci criticò la Lega per la politica dell’accoglienza portata avanti negli anni dal Carroccio,
Elisabetta Sofia rispose per le rime. N’è venuta fuori una polemica che ancora fa discutere: «L’assessore Cardaci – aggiunge Sofia – anziché occuparsi di vicende nazionali farebbe meglio a soffermarsi su quelle del suo comune. Vorremmo che portasse idee, proposte e invece nulla. Per Malnate non sta facendo niente di buono. Da malnatese sono andata personalmente come utente ai servizi sociali per portare delle situazioni molti complicata, aspettandomi delle risposte per delle persone in difficoltà e invece ogni volta dice che non ci sono risorse». La leghista è molto critica con l’assessore: «Sono stata pesantemente aggredita per aver espresso un parere – dice – l’amministrazione non sta facendo nulla per i malnatesi. Sarebbe meglio che si dimettesse». L’assessore Filippo Cardaci non arretra di un centimetro: «Alle scuse non ci penso proprio – risponde – la mia delega è in mano al sindaco, risottoscrivo ciò che avevo detto, sono per una politica dell’accoglienza tanto che in Giunta abbiamo rinnovato il progetto solidarietà, mettendo un alloggio a disposizione dei profughi. Progetto per il quale abbiamo chiesto un finanziamento, prenderemo parte al bando e poi vediamo. Mi sembra che si tratti di un atto concreto. Per quanto riguarda i servizi sociali sono stati garantiti tutti i servizi, l’impegno della Giunta è stata di non tagliare la spesa sociale. Per le dimissioni, Elisabetta Sofia presenti una mozione in consiglio, su questo non mi esprimo perché la mia delega è in mano al sindaco».
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