Lega in campo, o meglio in aula, per i frontalieri. «Il governo e il ministro del Lavoro dicano in modo chiaro e non ambiguo che fine hanno fatto i 270 milioni di euro del fondo di disoccupazione dei lavoratori frontalieri». Lo chiedono i parlamentari del Carroccio, con la mozione presentata e discussa nelle scorse ore a Montecitorio.
«Da sempre la Lega Nord sta dalla parte dei frontalieri e difende questi lavoratori. Si tratta di 60mila persone provenienti delle provincie di Varese, Como, Sondrio, e Verbano Cusio Ossola che rappresentano una risorsa e una ricchezza dei nostri territori. Il fondo di disoccupazione – chiariscono – sono soldi dei lavoratori frontalieri che devono essere utilizzati esclusivamente per pagare la disoccupazione di questi lavoratori. Arrivati a questo punto il governo ha l’obbligo di chiarire se le somme residue sulla gestione separata Inps, dedicate alla disoccupazione speciale per i frontalieri italiani, siano confluiti ingiustificatamente in altri fondi o utilizzati, anche parzialmente o indirettamente, per altri scopi».
Ma non solo. Perché dal Carroccio esigono anche «che il governo confermi il pagamento della disoccupazione attraverso la procedura speciale della legge 147, mai abrogata e finanziata con un fondo di 270 milioni di euro alimentato dalle trattenute salariali sulla busta paga dei lavoratori retrocesse dalla Svizzera all’Inps e vincolato al pagamento dell’indennità di disoccupazione dei frontalieri».
E pretendono «dal governo risposte immediate sulla certezza del fondo e chiarezza sulla destinazione di queste risorse». In discussione anche la mozione del Pd, sempre sulle problematiche dei lavoratori frontalieri. «Vogliamo impegnare tra l’altro il governo a realizzare lo Statuto dei Lavoratori frontalieri, – si legge nel documento – venga approvata prevedendo anche l’inserimento dei rappresentanti dei territori nel comitato paritetico e stabilendo l’insediamento della sezione bilaterale di amicizia italo-elvetica in sede parlamentare. Lavoratori e territori frontalieri non potranno e non dovranno essere usati come carne da cannone nel quadro della trattativa tra Stati, e il Parlamento italiano e la maggioranza che regge il governo Letta intende garantirli».
Lavena Ponte Tresa
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