– All’una di ieri la nuova tangenziale A 60 era aperta.
Tanta la curiosità. Parecchie persone sono uscite di casa solo per provarla, in una sorta di gita turistica. Impossibile però sapere quanti automobilisti effettivamente si siano tuffati nella nuova infrastruttura perché manca un contatore. L’unico impianto è collegato al sistema per il pagamento del pedaggio e sarà spento per tutto il 2015.
Per lo stesso motivo, anche oggi non sarà possibile quantificare il numero di automobilisti in transito sulla tangenziale. I tecnici monitoreranno il traffico e produrranno delle prime valutazioni per capire quando la strada viene usata di più, in quali fasce orarie, da quante auto, in quale direzione.
Non essendoci i numeri, dobbiamo basarci sulle impressioni: la prima è stata quella di un generale entusiasmo. Pur essendo un giorno festivo, infatti, le auto non sono mancate. Le espressioni dei volti degli automobilisti tradivano incredulità.
Noi l’abbiamo testata in entrambi i sensi. L’autostrada è ben segnalata, la galleria è luminosa.
In assenza di traffico, andando a 60 all’ora, la tangenziale si percorre in 4 minuti. Contro i 15 minuti che ci si mette a parità
di traffico per andare da Gazzada al Ponte di Vedano con la provinciale.
L’accesso è ben segnalato. C’è stata un’unica nota negativa: ieri pomeriggio intorno alle 14.30, in direzione Ponte di Vedano, il pannello luminoso avvertiva della presenza di «lavori in corso», che però non c’erano. Il fondo stradale è buono, le carreggiate ampie, a misura del codice della strada. L’idea che se ne ricava è quello di confort e sicurezza.
Negativo, invece, l’impatto sul paesaggio. Mancano le opere di mitigazione: uscendo dalla galleria si ha l’impressione di non arrivare nella fertile piana di Lozza, ma in una discarica di inerti e terre da scavo.
«Speriamo che venga sistemato tutto in fretta, ma credo che di lavoro da fare ce ne sarà ancora parecchio visto che c’è mezza montagna per terra – commenta , dell’azienda agricola Bergamina – Mi hanno detto che ripristineranno tutto per aprile. E lo spero, perché la terra mi serve per coltivare il frumento, il mais, l’erba e il fieno. Al momento, così, è triste».
E ancora: «All’inaugurazione della tangenziale non sono venuto, non potevo perdere mezza giornata di lavoro – continua Brumana – Credo che la piana di Lozza non sarà più quella di prima. Per quanto riguarda la viabilità, bisognerà vedere cosa succederà quando ci sarà il pedaggio».
Mancano ancora alcune opere di compensazione. Il Comitato spontaneo “Pedemontana fatti sotto” di Gazzada Schianno riporta la questione a livello strettamente locale, parlando delle 50 famiglie che nel 2009 ricorsero al Tar contro la chiusura della bretellina a margine della “Ardena-Mercedes”. C’è tempo fino alla fine di aprile per asfaltare quel collegamento, quindi tutti i problemi burocratici ancora in sospeso andranno affrontati a breve.
Oggi però i riflettori sono puntati sulla strada per capire come reagirà al traffico quotidiano.