Insulti razzisti in campo al giocatore della Castellanzese

CASTELLANZA Brutto episodio di razzismo ai danni di un giovane giocatore della Castellanzese: il diciottenne neroverde Azizou Zoumbare è stato pesantemente insultato da un avversario nella partita di campionato che si è disputata domenica 9 ottobre contro l’Angera Calcio.
Originario del Burkina Faso e da 11 anni in Italia, Zoumbare è stato insultato da un avversario per il colore della sua pelle poco prima della fine dell’incontro. L’arbitro non avrebbe sentito la frase incriminata, ma l’episodio non è

passato in sordina: «In campo non si dovrebbe mai litigare – commenta il ragazzo – un episodio analogo mi era capitato anni fa, sempre durante un’altra partita di calcio. Non giudico razzista chi ha pronunciato quelle frasi forse dettate dall’ignoranza. Mi ha fatto male il silenzio da parte di chi in quel momento poteva avere sentito l’insulto, a cui solitamente segue una sanzione, anche se subito dopo ho ricevuto la solidarietà da parte della mia squadra che ringrazio».
«Fa male vedere un ragazzo di diciotto anni con le lacrime agli occhi – si legge in un articolo pubblicato sul sito internet della Castellanzese –  le frasi pronunciate non sono ripetibili. Non parliamo di razzismo, ma peggio ancora, di stupidità e cattiveria, mali difficilmente guaribili». I compagni, invitano quindi Azizou a «dimostrarsi superiore a questi episodi che squalificano, prima di tutto coloro che li generano, secondariamente colpiscono al cuore tutto il mondo dello sport».
Anche l’allenatore dell’Angera Calcio, Enzo Genco ha inviato una mail di scuse a nome di tutta la sqaudra: «Un mio giocatore ha rivolto frasi offensive e di razzismo ai danni del vostro giocatore Zoumbare – scrive l’allenatore – Sono molto deluso e arrabbiato pensando che ancora oggi possano accadere questi fatti veramente incresciosi».
Le parole dell’allenatore dell’Angera, commenta il presidente della Castellanzese, Alberto Affetti sottolineano «la sensibilità e l’educazione della società rossoblù». «Questo brutto episodio – conclude Affetti – deve fare riflettere tutti noi, devono essere uno stimolo educativo perché non si ripetano mai più».
Valeria Arini

e.romano

© riproduzione riservata