Gianluca Genoni si appresta a vivere un’altra impresa. Dopo aver stabilito diciotto record mondiali di apnea profonda, il 46enne campione bustocco ha deciso di provare una spedizione alla ricerca delle origini del mondo. In Islanda, nelle profondità del lago Thingvallavatn, si trova la faglia di Silfra, la spaccatura che separa le placche continentali dell’Eurasia e dell’America. A 18 metri di profondità, la faglia è larga appena un metro e mezzo, e perciò chi vi si immerge prova la straordinaria esperienza di toccare sia il continente eurasiatico, sia quello americano. È un tuffo nella Pangea, il supercontinente che comprendeva tutte le terre emerse, prima che la tettonica delle placche – 180 milioni di anni fa – desse origine alla deriva dei continenti. In quest’intervista Genoni ci parla della sua prossima avventura in Islanda, ma anche di molto altro: lo sport visto dagli abissi.
L’idea è venuta a me, tempo fa, leggendo un libro che parlava dei posti più belli in cui fare immersioni. In realtà quei posti li avevo provati quasi tutti, tranne la Polinesia e, appunto, l’Islanda. Dalla Polinesia sono appena tornato. E martedì prossimo partirò per l’Islanda.
Innanzitutto l’idea di potermi immergere nel punto in cui la faglia eurasiatica e quella americana quasi si toccano, essendo distanti appena un metro e mezzo. Ma tutto il contesto è intrigante: il lago si trova nel cuore del Parco nazionale di Thingvellir, patrimonio dell’Unesco. Sono luoghi selvaggi, incontaminati. Sprigionano un’energia potentissima, anche per la presenza di vulcani e geyser.
La temperatura dell’acqua è gelida, intorno ai due gradi. Per questo abbiamo dovuto pensare a una muta e ad attrezzature ad hoc per affrontare in modo adeguato temperature così basse.
Torneremo domenica o lunedì, dipenderà anche dal tempo. Da quelle parti è da un mese che piove giorno e notte, con temperature non propriamente estive.
Non avevo mai visto un mare tanto incontaminato e ricco di vita. Ero lì per un documentario franco-tedesco sulla riproduzione delle cernie. Sulle prime ho pensato: cosa avranno da raccontare? Ma una volta in acqua ho capito: c’era una quantità di cernie davvero impressionante, da non riuscire più a vedere il fondo. Vanno tutte lì a riprodursi, incredibile. C’erano anche parecchi squali, ma di una specie innocua per l’uomo.
Per prima cosa raccomando una visita sportiva a inizio stagione, soprattutto a chi non è più giovanissimo. Secondo: è bene dotarsi di una bella boa che segnali la presenza dei sub alle imbarcazioni. Terzo: mai andare in acqua da soli. In caso di imprevisti, la presenza di un compagno è fondamentale. Infine, non provate a fare cose per le quali non siete preparati. Va detto comunque che la subacquea è una delle discipline più sicure.
Mi accorgo che i ragazzi sono molto più interessati oggi che in passato, e che crescono sia la quantità che il livello tecnico dei giovani apneisti. Ma questa è uno sport che si può praticare a lungo: anche a 40 anni si è ancora nel pieno delle proprie capacità di rendimento.
Sì, ho avuto diverse esperienze con ragazzi tetraplegici e sono state esperienze bellissime sia per me che per loro. Ho percepito tutta la loro gioia di stare in acqua, il benessere che provavano in quella situazione.
La prossima settimana il lago di Varese ospita i Mondiali Under 23 di canottaggio.
Per quanto riguarda la visibilità e la temperatura, certo, preferisco il mare. Ma non disdegno affatto il lago, tant’è vero che mi sono immerso in quasi tutti i laghi italiani e svizzeri. Ho provato anche a fare canottaggio con Elia Luini…
Da fuori sembra facile. Ma quella volta, se non ci fosse stato lui a evitarlo, probabilmente avrei fatto ribaltare la barca.
Prima di andare in Polinesia ho fatto in tempo a vedere l’eliminazione dell’Italia. Purtroppo.
Prandelli non può essere diventato di colpo un incapace. Ho visto in campo giocatori troppo molli…Sembrava che il caldo ci fosse solo per noi.
Ho letto sui giornali che era stanco, che sentiva di non riuscire più a dare il 100%. Se è così, questa decisione gli fa onore: altri avrebbero vivacchiato ancora un anno pur di non rinunciare al contratto. Per la mia Inter cambia poco: ahimè, per colmare il gap dalla Juve dovrebbero andarsene sei o sette titolari…
Già, e purtroppo è così da molto tempo. Sembra che non ci sia più molto interesse. Eppure il fenomeno Unendo Yamamay dimostra che, di fronte a un progetto coinvolgente, il bustocco risponde. La Futura Volley è un esempio virtuoso per lo sport del nostro territorio e per l’intera pallavolo italiana.
Io mi trovo molto più a mio agio sott’acqua: senza peso, senza le chiacchiere inutili, il traffico, il telefono. In apnea si è più liberi.
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