Bruttissimo Varese Vince l’Empoli senza storia

i (4-3-1-2): Bassi; Laurini, Tonelli, Rugani, Hysaj; Moro (82’ Signorelli), Valdifiori, Croce; Pucciarelli; Tavano (69’ Verdi), Maccarone (78’ Mchedlidze). A disposizione: Pelagotti, Accardi, Mario Rui, Barba, Castiglia, Camillucci. Allenatore Sarri.

: Bressan; Laverone, Ely, Ricci, Lazaar; Zecchin, Damonte (66’ Barberis), Corti, Calil (66’ Tremolada); Neto Pereira (70’ Lupoli), Pavoletti. A disposizione: Bastianoni, Bjelanovic, Fiamozzi, Cristiano, Spendlhofer, Franco. Allenatore Sottili.

Arbitro: Gavillucci di Latina.

Marcatori: 29’ Croce (E), 61’ Tavano (E).

Note: ammoniti Damonte (V), Maccarone, Pucciarelli e Croce (E). Angoli 6-6. Recupero 1’ e 4’. Spettatori 3.000 circa (1.090 paganti). Incasso partita 6.777,06 euro.

Croce-Tavano (un gol per tempo) e ciao biancorossi. Un Varese così non lo si vedeva dall’infausto ko di Vercelli che costò la panchina a Fabrizio Castori. Senza attenuanti questa sconfitta di Empoli, netta e chiara, che deve certamente fare riflettere, Sottili e non solo. Non è possibile che il capocannoniere del campionato non riceva un mezzo pallone buono davanti. Come non è possibile che ben più di mezza squadra sembri in balia degli avversari dall’inizio alla fine. Un punto in 3 partite non è certo una media da playoff, e sabato prossimo c’è pure la seconda trasferta consecutiva al Barbera di Palermo. Nulla di promettente, se scenderà in campo la fotocopia del Varese di oggi pomeriggio.

Al posto di Rea, squalificato, Sottili sceglie Ricci (e non Spendlhofer) come compagno centrale di Ely. Gli esterni di difesa sono Laverone e Lazaar. Nesssuna sorpesa invece a centrocampo, con Zecchin e Calil sulle corsie laterali, Corti e Damonte in mezzo. Davanti naturalmente Neto Pereira e Pavoletti.

Due angoli nei primi 4 minuti. Più pericoloso quello battuto da Zecchin, con la deviazione di testa di Ely che scalda i guantoni di Bassi. Quelli di Bressan vengono omologati invece da Tavano all’11’, con un calcio di punizione un po’ troppo centrale. Squadre piuttosto contratte e diversi errori da una parte all’altra. Da ricordare solo gli sfottò reciproci delle due tifoserie. Al primo affondo degno di nota la squadra di Sarri passa in vantaggio al 29’. Serpentina di Pucciarelli che inebria Ely, pallone in mezzo e deviazione vincente di Croce, praticamente solitario in mezzo all’area. Una botta terribile per il Varese, che per qualche minuto si fa schiacciare come già successo ad Avellino e Padova una volta preso il gol. A taccuino, per i biancorossi, solo un tentativo a giro di Pavoletti al 38’ che si perde sul fondo e l’ammonizione a Damonte che, diffidato, dovrà così saltare Palermo.

Nonostante il grigiore del primo tempo, Sottili preferisce confermare l’undici iniziale. Un minuto dalla ripresa del gioco e tra i piedi di Neto (ottimo lancio di Zecchin) capita la chiara occasione per l’1-1, ma è provvidenziale l’intervento di Tonelli che salva il suo portiere. Poteva fare certamente di più il capitano biancorosso comunque. Risponde presente l’Empoli con Pucciarelli (su cross di Maccarone): colpo di testa al 6’ e pallone alto.

Ma l’occasionissima per il 2-0 è di Tavano che, superato Ricci, tenta di battere Bressan sul primo palo stringendo troppo la conclusione. Il Varese non ha idee, il capocannoniere del campionato è costretto a lottare praticamente da solo in attacco, finendo sistematicamente in fuorigioco. L’Empoli capisce che è l’ora di affondare, e il raddoppio arriva al 16’. Bravissimo Hysaj sulla fascia sinistra a servire Maccarone, pallone in mezzo per Tavano che alza la testa, prende la mira, e infila Bressan. Per lui il gol numero 99 con la maglia empolese. Corre ai ripari Sottili, quando ormai la frittata è fatta. Fuori gli insufficienti Damonte, Calil e Neto Pereira per Tremolada, Barberis e Lupoli. Su azioni di corner, due colpi di testa (Ely e Ricci), senza grossi pericoli per Bassi. E’ invece la squadra di Sarri a sfruttare gli spazi che i biancorossi le lasciano davanti. Miracoloso Bressan che devia sul palo un tiro a botta sicura del neoentrato Mchedlidze. Il tempo passa veloce, ma è una fortuna. Perché il Varese di oggi avrebbe solo peggiorato le cose.

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