Arriva l’estate, e ricomincia l’inferno dei precari della scuola. Che quest’anno avranno una spada di Damocle in più: la proposta, da parte del Governo, di abolire le graduatorie di istituto, mantenendo solo quelle provinciali dell’Ufficio Scolastico Territoriale per assegnare cattedre, spezzoni, e supplenze anche brevi.
Un esercito di aspiranti insegnanti che a Varese sono millesettecento solo nelle graduatorie del provveditorato, trecento in meno rispetto all’anno scorso. Ma si dovrà aspettare ancora un mese per avere le stime definitive.
«Per ora quella del Governo è una semplice proposta – dice , referente Cisl Scuola per Varese – quindi restiamo in attesa di capire come da Roma vorranno sviluppare questo tipo di discorso. Di sicuro ci sarà bisogno di un cambiamento, lo status quo è inaccettabile».
In effetti, l’estate di un insegnante precario può diventare un vero incubo, anche perché ci sono anche troppi modi per ottenere ore di insegnamento per l’anno scolastico in arrivo.
Le graduatorie ad esaurimento sono quelle dell’ufficio scolastico territoriale: da qui vengono scelti gli insegnanti che avranno diritto alle cattedre annuali (dal 31 agosto 2014 al 31 agosto 2015) o quelle che arriveranno fino al 30 giugno.
Sempre dall’Ust verranno assegnati gli “spezzoni”: cattedre che non raggiungono le 18 ore settimanali, e che in alcuni casi possono essere accorpate tra loro, per completare l’orario insegnando in istituti diversi.
Tra i 1.700 candidati di Varese potranno anche essere scelti alcuni destinatari dei contratti a tempo indeterminato che potranno essere assegnati quest’anno.
Metà dei posti verrà assegnata a questi insegnanti, alcuni dei quali precari anche da decenni, mentre l’altra metà verrà assegnata ai vincitori dell’ultimo concorso per l’immissione in ruolo, che risale al 2012.
Per tutti gli altri, partirà il valzer delle assegnazioni, fatto di lotte tra precari per accaparrarsi anche poche ore di insegnamento, fondamentali per ottenere punti che facciano risalire la graduatoria, dando qualche speranza in più per il prossimo anno scolastico.
Tutto resta in sospeso fino a fine agosto, quando per i prof precari inizieranno le lunghe giornate davanti all’Ufficio Scolastico Territoriale nella speranza di una chiamata. L’attesa potrebbe continuare anche oltre l’inizio dell’anno scolastico, perché dopo le graduatorie a esaurimento arriva il turno di quelle di istituto, quelle che il Governo vorrebbe eliminare, ma che sono ancora una speranza di lavoro per molti precari: qui sono i presidi a scegliere, tra i prof in attesa, quelli con più requisiti per sostituire i colleghi in aspettativa, maternità o anche malattia.
E le supplenze, in questo caso, possono andare da molti mesi a pochi giorni.
«La proposta del Governo non è una novità – dice , che per Flc-Cgil segue gli insegnanti precari – come sindacato siamo in attesa di capire cosa propongono come alternativa. Se fosse, come noi proponiamo, un passaggio verso l’organico funzionale delle scuole, potrebbe essere positivo».
Perché vorrebbe dire che gli istituti sarebbero in grado di far fronte alle emergenze, e ci sarebbero di contro più posti di ruolo a disposizione. Ma tutto, ora, è nelle mani del Governo. E ai precari non resta che sperare.n C. Fra.
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