Le lettere restano senza la “benzina” In centro, francobolli scomparsi

Le poste italiane hanno forse trovato il modo definitivo di risolvere il problema dei ritardi nelle spedizioni non permettendo che avvengano per mancanza di francobolli? La nostra è ovviamente una provocazione bonaria ma che introduce il nuovo” giallo” dell’estate varesina: nelle tabaccherie del centro città le affrancature sono introvabili. Ovunque.

Nei panni di un cittadino comune che nella tarda mattinata del 7 agosto si alza e decide di spedire una lettera ad un parente lontano, ci dirigiamo verso la zona di piazza Monte Grappa per acquistare qualche francobollo del valore di settanta centesimi. Quelli normali, i più comuni e usati.

Alla tabaccheria di via Magatti la prima sorpresa: finiti. Ad una richiesta di spiegazione, la commessa gentilmente risponde: «Siamo senza da più di dieci giorni. Ad agosto il reperimento è difficile perché le Poste hanno un orario di apertura di mezza giornata ed il nostro negozio può acquistarli solamente presso la vicina filiale convenzionata».

Con un abbozzo di sorriso, salutiamo e usciamo, non convinti del tutto e quantomeno decisi a cercare ulteriormente. Prossima destinazione corso Matteotti, salotto buono di Varese. Le serrande abbassate durante la pausa pranzo accolgono la nostra delusione: questa lettera non s’ha da spedire. Andiamo in via San Martino, presso la tabaccheria vicino al tribunale: «Scusi, avrebbe per favore un francobollo?».

La testa del titolare si muove in un’inconfondibile e ripetuta traiettoria che va da destra a sinistra: «Mi rincresce ma non ne ho più da un po’ – è la traduzione vocale del precedente movimento – Ad agosto le poste ne stampano troppo pochi e finiscono subito. Mi dispiace».

Accogliamo il suo rincrescimento come un’apprezzata forma di solidarietà, mentre un dubbio si insinua nei meandri della mente: riusciremo mai a trovarne uno?

Si tenta il tutto per tutto cambiando zona ma restando in centro. Si dice che due indizi facciano una prova: noi ne cerchiamo addirittura tre, non vogliamo proprio che il parente lontano soffra per la nostra mancanza di notizie.

La Mecca sperata è in piazza Repubblica, bar–tabaccheria Firenze, punto di passaggio molto frequentato per di più in una zona ricca di uffici: difficile siano senza gli (ormai per noi) preziosissimi bolli da lettera. Qui la risposta è addirittura ancora più spiazzante: «Non li abbiamo “Gioia” – dice una gentilissima signora che ringraziamo per il tenero appellativo – E non cercarli neppure da altre parti: non li ha nessuno in questi giorni».

Proviamo a capire meglio: «Le Poste ne hanno stampati troppo pochi, quindi anche la Posta Centrale di Varese è rimasta sfornita, così noi negozianti. Davvero, non cercare altrove. Al massimo prova nei paesini».

Decidiamo di darle ascolto, troppo è il desiderio – quasi masochistico a questo punto – di andare a fondo nella questione. La destinazione cambia, diventa Casbeno. In piazza Libertà si compie il miracolo: i francobolli ci sono.

Per essere sicuri, andiamo anche vicino alla stazione Nord e poi a Masnago, anche qui con ottimi risultati. Ormai ne abbiamo scovati fin troppi.

Varese città è vittima dunque del deserto dei francobolli? Cerchiamo una ragione al dilemma presso l’azienda: la soluzione si saprà solo lunedì. Anche le risposte – come i francobolli – sono difficili da trovare in agosto.

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