INDUNO OLONA Marito e moglie in manette e due chili di cocaina sequestrati. Questo il bilancio di un’operazione condotta lunedì dagli uomini della squadra mobile di Varese, che portato all’arresto di due albanesi, Tonin Ndreca di 39 anni e la moglie Renata di 26, poiché trovati in possesso di circa 2 chili di cocaina, divisi in cinque panetti confezionati con nastro marrone da pacco, materiale solitamente utilizzato per il confezionamento di dosi, un bilancino di precisione, numerosi cellulari e denaro contante.
Nei giorni precedenti, l’attenzione degli investigatori della narcotici della squadra mobile si era concentrata sui due albanesi, residenti a Induno Olona, sospettati di trattare ingenti quantitativi di stupefacente destinato al mercato locale.
La coppia, con due figli minori, abitava al confine tra i comuni di Induno Olona e Varese e proprio tale abitazione era ritenuta punto di riferimento per l’approvvigionamento di cocaina nella zona.
Nella mattinata di lunedì gli investigatori hanno tirato le fila della loro attività, decidendo di intervenire: dopo un breve pedinamento, è stata fermata la donna mentre rientrava in casa. Consapevole della gravità della situazione, la giovane ha cercato di depistare gli operatori, sostenendo di risiedere altrove: il disperato tentativo non ha avuto successo e insieme a lei gli agenti sono entrati nell’appartamento. All’interno si trovava il marito che, essendo irregolare, è stato anche denunciato per violazione della normativa sugli stranieri.
La perquisizione dell’abitazione ha dato esito positivo: gli operatori hanno rinvenuto, nascoste sotto il mobile della cucina, cinque confezioni in cellophane chiuse con scotch marrone e con la scritta Rolex, contenenti cocaina per un peso totale di circa due chili; è stato anche trovato vario materiale utilizzato per il confezionamento di singole dosi, denaro contante e svariati cellulari completi di scheda, tipico indicatore di continue sostituzioni di utenza per evitare controlli da parte delle forze di polizia.
I coniugi, su disposizione del pm Massimo Politi, sono stati associati alle case circondariali di Varese e Monza.
s.bartolini
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