Il grido di Dario Balotta Bene Bergamo, giù Malpensa

MALPENSA Pubblichiamo questo intervento di Dario Balotta.

«Se Skytrax nella sua ultima edizione pubblicata sul tedesco Bild non ha messo tra i primi cento aeroporti del mondo nessuno scalo italiano un motivo ci sarà. Esaminando parametri di comodità, velocità di chek in, pulizia, offerta di negozi e servizi, qualità e rapidità dei collegamenti con il centro città, collegamenti offerti e comodità delle coincidenze è venuto fuori questo triste risultato. Anche nella classifica dello scalo mediterraneo davanti troviamo Atene,Madrid,Porto ed altri ma di Malpensa e Fiumicino nessuna traccia.

Eppure sulla Malpensa solo 12 anni fa si sono spesi ben 1,5miliardi di soldi pubblici. Le concessioni monopolistiche ed il non avvio dei promessi processi di liberalizzazione continuano ad avere effetti negativi sul mercato.

Dall’inizio dell’anno alla fine di agosto il numero di passeggeri che hanno volato sugli aeroporti italiani è rimasto sostanzialmente lo stesso dello scorso anno 100.867.120 (-0,1%) nonostante la crisi economica. La crescita maggiore è stata quella di Bergamo + 7,1%, Trapani + 6,8%, Bari+ 4,8%, Linate +3,6%, Napoli +2,6% mentre Fiumicino ha avuto una leggera flessione -1%. La maggiore perdita, rispetto allo stesso periodo del 2011, in rapporto anche al volume di passeggeri è stata quella di Malpensa con un segno negativo del -3,7% a conferma della crisi di ruolo e strategica che sta attraversando il maggiore scalo del nord Italia.

Grave la situazione a Malpensa. A giugno, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, lo scalo del varesotto con 15.964 voli ha perso il 4,6%, a Luglio con 16.994 voli ha perso il 6%, ad agosto con 16.674 voli ha perso il 7,3% ed anche a Settembre con 15.619 voli il calo è stato netto del 6,9%. Male anche il trend dei passeggeri nel quadrimestre analizzato dall’ONLIT che ha dato pesanti segni negativi. Infatti a giugno con 1.684.347 passeggeri il calo è stato del 3% rispetto allo stesso mese del 2011, a luglio con 1.907.107 la diminuzione è stata del 3,2%, ad Agosto con 1.934.607 -4,6% e a Settembre con 1.725.745 passeggeri c’è stata una nuova consistente flessione 4,5%.

Con questa crisi di traffico e di ruolo sono inutili e dannosi gli enormi investimenti programmati su Malpensa, in particolare se la gestione rimane sempre la stessa inefficiente, poco competitiva e con tariffe non appetibili per le compagnie aeree e per i passeggeri. Per mettere un freno al trend negativo che sta vanificando i consistenti investimenti pubblici non servono le fumose scorciatoie di nuovi investimenti che ricadranno negativamente sui vettori (aumento tariffe) e sull’ambiente nel parco del Ticino ( consumo di suolo).

Questa politica di nuovi investimenti sembra utile solo alla Sea, concessionario monopolista, per nascondere il suo insuccesso gestionale Un nuovo consistente investimento da 1,4 mld come quello contenuto nel contratto di programma (SEA-ENAC) di cui 1.150 milioni solo per Malpensa e 250 milioni per Linate non migliora lo stato di salute della Sea, anzi aumenta l’indebitamento dell’azienda nonostante questa possa godere di una rendita di posizione garantita derivante dalla sua posizione monopolista. Attualmente Malpensa è sottoutilizzata avendo una capacità di 30 milioni di passeggeri/anno ma ne transitano meno di 20 milioni/anno.

Non solo ma il 32% del traffico passeggeri è sostenuto ancora dal vecchio terminal 2. Linate continua a crescere (pur in grave assenza di investimenti) in rapporto a Malpensa, infatti vi transitano la metà dei passeggeri complessivi di Malpensa (T1+T2). Resta un mistero come con la grave crisi economica in corso e con a 5 anni di cassa integrazione consecutiva la Sea possa imbarcasi in un grande investimenti infrastrutturale comprendente la terza pista che somiglia più ad una avventura che ad una scelta oculata. Insomma la redditività della spesa pubblica per il nuovo scalo peggiora costantemente e le previsioni di crescita dello scalo sono state fortemente disattese sia in termini di passeggeri che di occupati diretti e indiretti».

Dario Balotta presidente ONLIT

m.lualdi

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