– Profughi, dopo quasi sei mesi si esprime il consiglio comunale. Ma chi lo capisce è bravo: «Non li vogliamo», anzi no, «facciamoli lavorare».
Apparentemente due risposte contraddittorie, ma è quello che Palazzo Gilardoni ha deciso, votando a favore di entrambe le mozioni sul caso dei richiedenti asilo di via dei Mille.
Quella della Lega Nord, che esprime l’«assoluta contrarietà all’alloggiamento di altri asilanti sul territorio del Comune di Busto Arsizio, richiedendo» al prefetto «di valutare una soluzione alternativa per gli immigrati ora presenti».
E quella del Pd che invoca «la messa a punto di un protocollo che preveda l’attivazione di adeguati strumenti per raccogliere la disponibilità dei ragazzi della comunità profughi ad essere impegnati in attività socialmente utili che possano integrarli nella comunità cittadina», superando l’attuale scetticismo.
La relazione dell’assessore ai Servizi sociali riscuote complimenti “bipartisan”, chiarendo le perplessità di questi mesi. «L’azienda Balansino è in possesso dell’edificio con un contratto di affitto fino al 2020, con prelazione di acquisto entro il 2015,
e può gestire 11 dei 16 appartamenti della palazzina dell’ex Cral Enel – spiega l’assessore – Sono quadrilocali molto grandi, in cui i richiedenti asilo dormono in quattro per stanza. Finora ne sono stati occupati sette».
Si è scoperto anche che il costo pro-capite a carico del ministero degli Interni è sceso alla cifra di 30 euro al giorno, mentre la concessione delle residenze è per ora sospesa in attesa di chiarimenti da Roma.
Per quel che riguarda l’ipotesi dei lavori socialmente utili, proposta dal Partito democratico, è fattibile, su adesione «libera, volontaria e gratuita» dei profughi, «purché si stili un protocollo d’intesa con una onlus che si prenda carico degli asilanti, a cui devono essere garantiti corsi di formazione, copertura assicurativa e abbigliamento adeguato».
Non mancano le polemiche. Per (Lega Nord) è ora di dire «basta» a quella che definisce «una speculazione» sulla pelle di «persone che vengono qui a far niente, con telefonino e maxischermo».
Il Pd respinge «la sindrome della paura leghista, di fronte ad una situazione che non possiamo fermare», come sottolinea .
«La situazione è sotto controllo», aggiunge .
«Quando siamo andati a visitare i profughi, la prima cosa che ci hanno detto è di non lasciarli lì a girare i pollici – sottolinea il capogruppo – in via dei Mille non c’è nessuna bomba sociale. Ma troviamo una soluzione per farli lavorare». (Forza Italia) ammette: «Si potevano evitare certi toni demagogici. Quel che non funziona è la differenza tra le diverse realtà in provincia, perché c’è un limite fisiologico».