Disastro aereo; Easa: nessuna prova su difetti sonde velocità


Parigi, 19 giu. (Ap)
– Non esistono prove che un malfunzionamento delle sonde anemometriche sia all’origine dell’incidente dell’Airbus A330 precipitato due settimane fa nell’Atlantico, e dunque non è possibile ordinarne la sostituzione: lo ha reso noto l’Agenzia per la Sicurezza del volo europea (Easa).

L’Air France aveva già avviato da alcune settimane un programma di sostituzione delle sonde: dopo l’incidente del volo Af447 i piloti avevano fatto pressioni perché venissero rimpiazzate immediatamente tutte quelle montate sugli A330 e A 340 della compagnia.

L’Airbus possiede tre sonde (“tubi di Pitot”) in grado di
misurare la velocità rispetto all’aria, che viene comunicata ai
tre diversi computer di bordo in grado quindi di correggere un
guasto (privilegiando le due letture “buone”, presumibilmente
uguali, ed escludendo quella difettosa) e di rilevarne un secondo (senza in questo caso però poter decidere su quale delle due diverse sia quella corretta).

Già da alcuni anni l’Airbus aveva rilevato dei problemi su alcune sonde – specie in zone molto umide, di particolare bassa
pressione o turbolenza – senza però che questi abbiano mai
portato però ad alcun incidente, dato che le discrepanze sono
sempre state correttamente valutate dall’equipaggio che in tutti
i casi ha recuperato il corretto assetto di volo.

Una lettura sbagliata della velocità in volo potrebbe avere in
effetti conseguenze catastrofiche, anche perché influenza il
comportamento del pilota automatico normalmente inserito in
crociera: una sovrastima lo indurrebbe a togliere potenza,
rischiando lo stallo (la velocità minima al di sotto della quale
non si ha più sostentamento aerodinamico); nel caso contrario
invece aumenterebbe la spinta e l’apparecchio potrebbe superare la velocità massima sopportabile dalla sua struttura.

I numerosi messaggi inviati automaticamente dall’apparecchio
negli ultimi quattro minuti del volo sembrerebbero indicare la
progressiva perdita di sistemi dovuta alla disintegrazione
dell’aereo, piuttosto che descrivere la causa dell’incidente: il
sistema però non discrimina gli eventi con una precisione
maggiore di un minuto e solo l’esame del Cockpit Voice Recorder e del Flight Data Recorder potrebbe gettare luce sulla dinamica
esatta.

Mgi

© riproduzione riservata