VARESE Affittasi chalet a Canazei con dieci posti letto, due garage e cucina abitabile, vicino alle piste da sci. L’appartamento è dotato di tutti gli elettrodomestici e confort. Prezzo: mille euro per una settimana, dal 29 dicembre al 5 gennaio.
Quando Rita Decio e i suoi amici – un gruppo di dieci ragazzi varesini dai 18 ai 26 anni – hanno letto questo annuncio su internet non hanno potuto credere ai propri occhi.
Era la soluzione ideale per trascorrere il Capodanno sulle Dolomiti.
«Abbiamo mandato una mail e poi ci ha raggiunto al telefono un uomo che parlava con accento veneto, con la voce di una persona di mezza età – racconta Rita – Quest’uomo ci ha detto che, se volevamo affittare lo chalet, dovevamo pagare una cauzione pari alla metà dell’importo, quindi di 500 euro. Per avere qualche garanzia in più ci siamo fatti spedire la carta di identità. Lui ci ha mandato quella di una donna che ci ha detto essere sua madre. Alla fine ci siamo fidati e abbiamo versato la caparra». Il primo contatto tra i varesini e l’inserzionista veneto è avvenuto il 19 novembre, quattro giorni dopo i giovani avevano versato i soldi tramite bancoposta. L’uomo successivamente ha fornito dettagli sullo chalet che ha detto trovarsi in via Delle Volpi. Le comunicazioni sono proseguite fino al 26 dicembre, poi il telefono dell’uomo è sempre risultato spento.
I ragazzi hanno quindi cominciato a preoccuparsi. Via Delle Volpi risultava inesistente su google maps, cosa confermata anche dal centro turistico di Canazei. Da qui la scoperta della truffa.
Ieri sei dei dieci amici – Rita Decio, Lorenzo Brambilla, Claudia ed Emilia Ferrari, Luca Ganna e Filippo Canziani – sono andati in caserma a denunciare l’accaduto. Cercando su internet il nome dell’inserzionista e della sua presunta madre (nomi che non scriveremo perché potrebbero essere identità rubate) i ragazzi hanno scoperto di non essere i soli a essere stati truffati.
«A giudicare dai messaggi su yahoo answers ci saranno almeno un centinaio di persone nelle nostre condizioni – dicono – Abbiamo mandato loro delle e-mail per cercare di fare un’azione congiunta».
«In questo periodo dell’anno, così come in estate, capitano casi di vacanze fantasma. Quest’anno ho sentito che sono frequenti in Valle D’Aosta – spiega Barbara Cirivello del Movimento dei Consumatori – Quando un cittadino crede di essere stato vittima di una truffa deve fare denuncia e aspettare che il colpevole venga rintracciato per ottenere un risarcimento in sede penale o civile. È possibile scoprire l’identità del titolare dell’utenza telefonica, ma spesso i truffatori sono all’estero». Movimento Consumatori è a disposizione ([email protected]).
s.bartolini
© riproduzione riservata