Perugia, 20 giu. (Apcom) – E’ guerra sui “metri quadri” oggi nell’udienza del processo Meredith, che vede la relazione e il controesame del consulente della difesa Francesco Introna. “Abbiamo rifatto i calcoli – spiega il consulente – per verificare e quantificare lo spazio possibile all’interno della stanza di Meredith. Sulla base delle planimetrie redatte dalla polizia abbiamo verificato che lo spazio possibile, ovvero dove ci si poteva muovere, è assai minore dei 3 metri quadri ipotizzati dalla polizia e dal pm, secondo la nostra ricostruzione ci sono solo 2,25 metri quadrati. Uno spazio – aggiunge – non sufficiente per una aggressione condotta da tre killer su una vittima. Secondo i calcoli del nostro computer, quattro persone si possono essere inserite in quel piccolo spazio soltanto in maniera seduta e spalla a spalla”.
Per il consulente quattro persone in due metri quadri non avrebbero nemmeno permesso di far distendere la vittima carponi a terra, come previsto da tutte le perizie sulla morte di Meredith Kercher. Il pm Giuliano Mignini ha respinto la ricostruzione del consulente Introna dopo un aspro contraddittorio. “Lei è mai stato nella stanza di Meredith?” ha chiesto il pm al consulente, che ha affermato di averla conosciuta solo in maniera virtuale. Il pm ha poi proseguito con un esempio rivolgendosi sempre al consulente: “L’ascensore che porta a questa aula di tribunale secondo lei quanti metri quadri sarà?” risposta: “Non so, non sono un esperto di ascensori”. “Allora glielo dico io, diciamo che lo spazio è un metro e mezzo quadrato e l’omologazione ufficiale è per cinque persone. Come vede anche nella stanza di Meredith, addirittura su una superfice più ampia potevano muoversi più persone”.
Bnc/Fva
© riproduzione riservata