Anche Papa Francesco ha inviato i suoi auguri a don Luigi Curti, parroco di Marzio dal 1936 che ieri ha festeggiato il suo centesimo compleanno. Dal Santo Padre è arrivata «una particolare benedizione apostolica», con l’invocazione di «copiose ricompense celesti per il bene compiuto» da don Luigi. Per il quale Bergoglio ha chiesto «la materna protezione della Beata Vegine Maria e una nuova effusione di doni dello Spirito Santo, affinché il suo ministero continui ad essere icona e trasparenza dell’amore di Cristo buon pastore».
Questo il messaggio arrivato dal Vaticano, letto ieri mattina durante la messa concelebrata da una trentina di sacerdoti. Assente per motivi di salute il vescovo di Como Diego Coletti, nella cui diocesi rientra Marzio, c’erano invece quasi 600 persone, il doppio dei residenti del piccolo comune della Valganna.Una parte stipata all’interno della chiesa intitolata a San Sebastiano, una parte in piazza dove era stato allestito un maxischermo. E dove i volontari delle associazioni del paese hanno offerto un rinfresco.
«Il Papa è Cristo in terra e perciò la sua benedizione mi ha commosso tanto», le parole del parroco subito dopo la lettura del messaggio di Francesco. Don Luigi ha rivolto un pensiero a monsignor Coletti e un ringraziamento «ai sacerdoti di queste valli che sono stati tanto bravi a venire a darmi una mano a ringraziare il Signore per i tanti debiti che ho con lui in cento anni di vita». «Grazie, grazie, grazie» è invece il saluto che il prete centenario ha voluto rivolgere al sindaco di Marzio Maurizio Frontali e a tutta la comunità che lo ospita ormai da 78 anni.
«Io non ero al corrente di questa festa, avete lavorato tutti in silenzio per organizzarla», le sue parole, «il primo cittadino è riuscito a mettere insieme tutto il paese, creando una vera grande famiglia». Il comune ha voluto ringraziare don Luigi intitolando alla sorella Caterina, scomparsa una decina d’anni fa, quel lavatoio al quale la donna si recava per lavare i panni.
Emozionato per l’affetto dei suoi parrocchiani e di tutta la valle, il sacerdote centenario non se l’è sentita di partecipare al pranzo offerto all’Hotel Vittoria a tutti i preti che hanno concelebrato la messa. Il pasto gli è stato comunque portato nella casa parrocchiale, dove ha potuto consumarlo. A testimonianza della semplicità con cui affronta la vita, alle 18 ha officiato l’eucaristia serale, come fa ogni giorno nella parrocchia di San Sebastiano dal lontano 1936.
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