Pizza gratis per tutta la settimana. Se la Pro muove la classifica gran merito è suo per almeno 4 interventi decisivi. Dà sicurezza a tutti.
La voglia di fare e di essere utile in fase offensiva gli fa perdere lucidità e distanze in quella difensiva.
Si fa tradire qualche volta dal desiderio di avanzare ma rimane un saldo perno del reparto arretrato per prestanza fisica e personalità.
Gioca, ma si vede a occhio nudo che non è in condizione per poter reggere la partita. Incappa ovviamente in errori ingigantiti anche dal suo non eccelso bagaglio tecnico.
Torna terzino sinistro e in fase difensiva pasticcia un po’: da premiare la sua tenacia. In fase di appoggio si esprime con più qualità.
Si fa ammonire stupidamente su un fallo a favore e poi si becca il secondo giallo per mani evitabile. Probabilmente al Ribery della Lega Pro sono stati deleteri i troppi applausi dopo i numeri di Como.
È stato l’unico a tirare verso un inoperoso Ghislanzoni.
Gli avversari non erano giocatori ma tentacoli di un polipo che gli sgusciavano via ovunque.
Da quando è rientrato dall’infortunio non ha fluidità nel gioco. Magari incidono anche le tensioni nell’ambiente, fatto sta che non “si sente”.
Un capitano double-face. Centravanti e anche centrocampista quando nel primo tempo aiuta i due in mezzo. Nella ripresa si è messo al servizio della squadra per difendere il pareggio: da vera bandiera.
Pochi talenti, tanta anima e carattere: rende la vita difficile agli avversari in fase d’impostazione.
Doveva presidiare la zona destra e lo ha fatto.
La Pro non può sopportare 4 giocatori d’attacco perché non dispone di una linea difensiva granitica e di due centrocampisti centrali con polmoni d’acciaio. È una squadra senza equilibri e dunque destinata a essere in balia dei venti anche leggeri. Purtroppo il tecnico non se ne avvede. Ieri gli è andata bene, ma senza correttivi i ko per goleada sono sempre dietro l’angolo.