Laveno, lite a colpi di lama Quattro anni per tentato omicidio

LAVENO MOMBELLO Lite tra colleghi finisce con una coltellata: quattro anni all’aggressore per tentato omicidio. La sentenza di primo grado a carico di Ginaluca Cuccu, 40 anni, milanese residente a Germiniaga, è stata pronunciata ieri dal giudice per l’udienza preliminare di Varese Giuseppe Fazio. Il pubblico ministero Sara Arduini aveva chiesto una condanna a 5 anni; il gup ha però riconosciuto tutte le attenuanti del caso all’imputato, escludendo la premeditazione e riconoscendo il risarcimento già

versato alla vittima.
I fatti risalgono allo scorso 6 giugno; l’imputato incontra la vittima, un senegalese di 32 anni noto con il soprannome di Jimmy, insieme ad un terzo collega un ucraino di 35 anni accusato a sua volta di concorso nel tentato omicidio che affronterà il giudizio in dibattimento il prossimo 7 febbraio. I tre lavorano tutti per un’azienda di spurghi, l’incontro avviene al parcheggio Gaggetto di Laveno al termine dell’orario lavorativo. Tra Cuccu e il senegalese pare ci fossero rancori legate a vicende professionali; bisticci relativi al lavoro. Cuccu, nel corso del diverbio avvenuto in auto, ha afferrato un coltellino utilizzato sul lavoro e colpendo la vittima al collo con un fendente.
Un delitto d’impeto; il senegalese per altro se l’è cavata con una prognosi contenuta tanto che l’avvocato difensore ha chiesto la derubricazione del capo di imputazione da tentato omicidio a lesioni. Il punto però è che la lama, pur non avendo causato danni gravi, ha sfiorato delicati centri vitali; una pressione superiore avrebbe potuto causare la morte del collega. Cuccu, per altro, si è assunto tutta la responsabilità del fatto asserendo di essere stato l’unico a colpire materialmente il senegalese. Il procura ha però chiesto e ottenuto anche il rinvio a giudizio del collega ucraino che avrebbe cercato di ostacolare la fuga della vittima già ferita. Il secondo processo arriverà in aula il 7 febbraio e Cuccu dovrà probabilmente salire sul banco dei testimoni.
Simona Carnaghi

f.artina

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