Vede la luce “Lightning Streaks”, il primo album di Luca Macchi. È un disco ad alto tasso di varesinità quello appena pubblicato da Splasc(h) Records, l’etichetta varesina che propone il cd con soli brani del compositore nato a Gorizia nel ’65, ma varesino d’adozione. Una prima assoluta con Luca Trabucco e Ferdinando Baroffio al pianoforte.
«Spero che gli ascoltatori non rimangano insensibili. Con la mia musica ho sempre tentato di non lasciarli indifferenti perché deve essere veicolo di emozioni – dichiara, nome in costante crescita nel panorama della musica contemporanea europea.
«È per questo che penso alla mia scrittura come a un incessante flusso di energia. Ecco ciò che deve fare l’arte: suscitare emozioni, siano esse di approvazione o di rifiuto, di condivisione o allontanamento. L’importante è che ciò che faccio porti chi ascolta ad una sua presa di posizione più o meno radicale: se lasciassi indifferente il pubblico, avrei fallito».
È “nostrana” anche la registrazione dell’album, infatti è stato registrato nei mesi di maggio e luglio 2014 all’Auditorium “Paolo Conti” del civico Liceo Musicale, con la collaborazione di
, Griffa e Figli Srl, . Il cd è stato anticipato da un video girato e montato da con interviste die traduzione inglese di. «Il disco è arrivato nel momento giusto – spiega il giornalista Davide Ielmini nel presentare il cd, che da dieci anni consigliava a Macchi di realizzare – è il momento in cui Luca ha raggiunto una piena maturità. Ha una selezione pazzesca di brani suonati in nord Europa, in festival, in compilation con altri artisti, o in prime assolute, con orchestre dalla Francia all’Olanda. Oramai aveva tanto materiale d’altissimo livello».
La label Splash Records, che conta in catalogo 950 titoli – fondata nel 1982 ad Arcisate da e ora guidata Luigi Naro – investe su un compositore di classica contemporanea, nonostante sia riconosciuta punto di riferimento del jazz soprattutto italiano.
«Ci apriamo ad un nuovo mondo – dice Naro – consapevoli del fatto che tra musica improvvisata e musica scritta del XX e XXI secolo ci sono più punti in comune di quanto si possa pensare».
Dei brani inseriti Macchi: racconta «“Lightning Streaks” è una cavalcata di 60 minuti per pianoforte solo, che ho scritto un paio di anni fa per le celebrazioni dei 150 anni della nascita di Claude Debussy, mentre “Pioveranno cristalli e stelle in frantumi”, è ispirato al racconto “Jenin” dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun ambiantato in un campo palestinese. È particolare perché abbiamo utilizzato due pianoforti, uno accordato e un altro “stonato”, trasformando i battimenti in leve d’angoscia».n L. Bot.