Un vergiatese a Sanremo Ma sul palco sale un libro

Un vergiatese a Sanremo. Paolo Tolu, scrittore e artista, è stato invitato a partecipare alla prossima edizione del Festival canoro per presentare il suo nuovo libro dal titolo “Rivendita n. 5”. La sua ultima fatica letteraria sarà protagonista infatti in uno degli eventi collaterali alla diretta televisiva del celebre festival della canzone italiana che si apre questa settimana nella Città dei Fiori. Eventi che si svolgeranno nelle stesse giornate della kermesse canora, condotta da e che partirà con il vero e proprio concorso musicale sul palcoscenico domani sera.

Oggi in mattinata l’autore vergiatese sarà ospite al Palafiori di Sanremo e intervistato da un critico della Book Sprint, la casa editrice che ha pubblicato il libro. «, il mio editore, ha selezionato in tutta Italia una rosa di autori da portare a Sanremo – spiega Paolo Tolu – Ha creduto nel mio libro e di questo sono molto soddisfatto. Partirò con il mio cameraman di fiducia, , e con un paio di membri dello staff di Vares8.it».

Tolu è l’unico varesino invitato a Sanremo. Il successo del suo volume, un romanzo parzialmente autobiografico che traccia un affresco della Sardegna postbellica, trova conferme anche in Lombardia. Del libro si parla in un inserto di Varese Focus e Lombardia Oggi e il 26 febbraio sarà presentato a Sesto Calende in biblioteca. «Anche ha accettato di presentare il mio libro – continua entusiasta lo scrittore vergiatese – e ho già rilasciato interviste ad emittenti locali. In maggio sarò a Carbonia e a San Giovanni Suergio, in Sardegna, su invito degli assessorati alla Cultura. Un successo davvero insperato». E che si spera possa andare avanti e crescere anche grazie all’invidiabile palcoscenico sanremese.

Il libro narra l’infelice infanzia di un pastorello che a soli cinque anni fugge da casa, dalla povertà del Dopoguerra, dalla solitudine dei monti dove ha preso coscienza della sua primitiva vena artistica. Il racconto si snoda in prima persona, e il piccolo Paolo racconta le vicissitudini che hanno contrassegnato i suoi primi anni: storie di marachelle, di botte, di privazioni e di paure viste ed elanorati con occhi di bambino, all’ombra della rivendita di carbone che il padre Antioco ha aperto dopo aver lavorato per vent’anni come minatore. Ma in realtà è il Paolo scrittore che ormai adulto si lascia andare ai ricordi e traccia un affresco di un’Italia post-mussoliniana che faticosamente si è riscattata dalla guerra. La povertà degli anni Cinquanta e il desiderio di riscatto domina il quadro di questa storia corale genuina e coinvolgente: uno spaccato di vita che accomuna tanti lettori di oggi e che fa rivivere gli anni della ricostruzione e del sogno italiano.

© riproduzione riservata