Il bicchiere per intenditori è da gourmand, è a produzione familiare e quest’anno festeggia i 92 anni di un prestigioso cammino. Il liquorificio Garbini è una delle gemme più pregiate di Confartigianato Varese che a pieno titolo l’ha inserito tra le imprese delle meraviglie del nostro territorio. Il liquorificio veglia su via Silvio Pellico dal 1922.
Da quando Leone Garbini lo fondò inventando “Un quai cos”, letteralmente il nome del liquore ambrato, frutto di una ricetta segreta,
che vedrete campeggiare nell’angolo bar dei migliori locali. «Quelli attenti ai distillati a produzione artigianale», spiega Enrico Gacati, nipote del fondatore. Sono lui e la moglie Irene a continuare quella che è una tradizione tutta samaratese. Il nome del distillato «racconta origini lontane e locali – racconta Enrico – Si diceva un tempo “andiamo a bere un quai cos”, espressione che indicava dal grappino al cordiale». Oggi nel mondo dell’ape e del trendy trovare il tempo per guastarsi un liquore pregiato e di qualità eccellente è un lusso.
«Il nome del liquore rammenta questo lusso», spiega Gacati. Quella del liquorificio samaratese è una filosofia del bere diversa: si cerca il gusto, non l’ebbrezza. Non soltanto un quai cos, gusto che è sinonimo di cultura lo si ritrova nelle grappe o negli amari.
E nei celebri Boeri: cioccolato fondente, liquore con ciliegia. La versione migliore di un mon-cheri, insomma. Gli affari vanno bene: il prodotto è di nicchia, per intenditori anche ricercati. «Oggi è così – conclude Enrico – Qualità e passione sono le nostre armi contro la crisi. Manca però il futuro: nessun giovane al quale poter trasmettere ricette antiche di quasi un secolo».