Cairate Il Comune di Cairate pronto a sporgere denuncia contro il consolato rumeno: a minacciare le vie legali è il sindaco leghista Paolo Mazzucchelli che, partendo da un caso accaduto sul suo territorio, vuole «sollevare il problema nazionale dell’inadempienza e della negligenza nella tutela dei miniori da parte dello Stato dell’Unione Europea».
Tutto ha avuto inizio lo scorso giugno quando, nell’ambito di un’operazione della polizia di Gallarate, viene ritrovata sul territorio di Cairate una sedicenne di origini rumene.
L’adolescente, sotto choc, viene presa in carico dai servizi sociali del Comune; riceve cure mediche e psicologiche e viene portata in una comunità protetta, anche se il sindaco informa per tempo le istituzioni di non avere fondi a bilancio per coprirne i costi. L’ente locale, come da prassi, contatta il consolato rumeno per rintracciare la famiglia: la stessa ragazzina aveva espresso il desiderio di tornare dai propri genitori (irrintracciabili). «Ci sono voluti quattro mesi, solo per ricevere una risposta» denuncia il primo cittadino.
A settembre, finalmente, il consolato rintraccia la famiglia e concorda il rimpatrio (a spese del Comune) della minorenne, che sarebbe stata affidata alla nonna. A Orio al Serio, però, l’assistente sociale non trova nessuno; la sedicenne viene accompagnata fino all’aereo da un’agente della polizia aeroportuale con la preoccupazione che una volta atterrata, non sarebbe arrivato nessuno a prenderla: la giovane era senza soldi e la parente abitava a 200 chilometri di distanza. Alcuni giorni dopo il Console spiegherà di non avere dato disposizioni per il rimpatrio della concittadina «per dimenticanza». Vengono attivate le procedure di ricerca ma della giovane non si hanno più notizie.
Solo di recente l’assistente sociale, che aveva instaurato un legame affettivo con la minore, riceve una chiamata: l’adolescente dice di stare bene e di trovarsi in Italia a Roma da una zia dopo essere stata in una comunità in Romania dalla quale sarebbe scappata. Mazzucchelli, a questo punto, sollecita il pagamento del soggiorno in Italia nella struttura protetta ma il Console rumeno risponde di non potere sostenere le spese dei circa 500 minori che si trovano nelle stesse condizioni in Italia. «Per ora abbiamo intimato di avviare le vie legali, ma siamo pronti ad esporre denuncia – annuncia Mazzuccelli – Il problema non sono i 12 mila euro della comunità, vogliamo sollevare un problema ben più ampio che riguarda 500 minori. Il Consolato di un Paese che fa parte dell’Unione Europeo non può agire in questo modo che ritengo irresponsabile e vergognoso».
Valeria Arini
f.artina
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