A Malnate tornano i cervi nel parco Ma qualcuno li sta già abbattendo

Polemica per l’uccisione di un esemplare nella Valle del Lanza, che si sta ripopolando. Si tratta di “prelievi” programmati. Gli animalisti: «Assurdo tutelare l’ambiente così»

I cervi tornano a ripopolare il parco della Valle Del Lanza, ma il piano di abbattimento predisposto dalla Provincia di Varese non risparmia neppure loro. E arriva puntuale la polemica.
Nelle ultime ore, infatti, un animale adulto, nella zona di Gurone, è stato abbattuto: la vicenda ha riacceso un vecchio dibattito pubblico, da sempre molto caldo, sulle politiche di controllo della popolazione degli animali selvatici. In questo caso si parla di ungulati.

Di fatti il piano di abbattimento provinciale, o di prelievo come preferiscono dire i tecnici, ha già suscitato polemiche, anche su internet (direttamente sulla pagina Facebook del Parco) dove qualcuno ha manifestato il proprio dissenso per la morte dell’animale. Gli animali vengono eliminati per una questione di carattere ambientale, per garantire un equilibrio sostenibile quando in natura la popolazione prolifera oltre misura, ma anche per una questione di sicurezza stradale. Sono sempre di più, infatti, gli animali che provocano incidenti in strada, attraversando con la loro mole provinciali e strade di secondaria importanza. Ma c’è anche chi non accetta i piani di abbattimento, che quest’anno prevedono nel Varesotto la perdita di quasi 140 cervi, 70 nella zona nord, nel cosiddetto comprensorio alpino, 68 nella zona sud, che interessa marginalmente anche il parco della Valle del Lanza.

«Siamo contrari totalmente – dice dell’associazione Aidaa – per salvare l’ambiente non bisogna abbattere chi dell’ambiente fa parte ma eventualmente allargare il loro spazio a disposizione. E’ chiaro che se necessario, se serve un intervento di controllo, si può portare avanti un procedimento di sterilizzazione, ma la prima azione da fare è ampliare gli spazi nei quali gli animali possono muoversi liberamente. Solo in seconda battuta si può ragionare sulla sterilizzazione. Poi c’è anche un problema di salute per l’uomo,

in molte province, non so in provincia di Varese, è successo che le carni degli animali abbattuti fossero poi offerte ad strutture ricettive e quant’altro». La popolazione continua a crescere, anche nella Valle Del Lanza: «Ogni anno – fa sapere la Provincia di Varese – si porta avanti la caccia di selezione su cervi, caprioli e mufloni. Si effettua un intervento di prelievo venatorio. Vengono analizzati i numeri, anche rispetto a ogni tipologia, e poi viene fatta una stima del numero da prelevare. Senza un predatore la popolazione continuerebbe a proliferare. Nel prelievo si cerca di seguire la struttura stessa della popolazione animale».

Insomma non è una caccia dissennata, ma in modo equilibrato vengono cacciati maschi adulti e femmine, in modo da non creare uno squilibrio o un danno. Alla selezione partecipano i cacciatori inseriti nella lista specifica: a ciascuno viene assegnato il capo da abbattere.