Sono un tifoso della Pallacanestro Varese a cui hanno tolto il sogno di giocare i playoff che sta ancora aspettando di sapere chi sono i responsabili del mancato raggiungimento del minimo obiettivo stagionale per una società come la nostra.
Vedendo i playoff in corso, però, resto stregato da partite intense, emozionanti e a volte magnifiche: tutto ciò batte perfino la rabbia e la nostalgia di non essere presenti. Qui sta la vera differenza tra il basket e il calcio: del primo non puoi fare a meno anche quando vanno in campo i tuoi avversari, nel secondo la faziosità e il tifo contro hanno sempre la meglio su tutto. Invece certe sfide di Venezia e Sassari ma anche di Reggio Emilia in queste semifinali mi hanno fatto saltare sulla sedia.
Anche perché a Varese siamo fermi da un mese allo stesso punto di partenza: chi è il nuovo direttore sportivo? Ma si può?
E si può confermare Caja sulla parola e poi cuocerlo a fuoco lento durante tutte queste settimane? Meglio restare incollati davanti alla tv a guardare i playoff (bellissimi) degli altri.
Ivano Prandin
Varese
Decisamente sì: meglio godersi lo spettacolo meraviglioso che stanno offrendo i playoff, piuttosto che guardarsi attorno e ritrovarsi costretti a porsi troppe domande (quelle che lei ci ha posto, ma non solo) che non hanno risposta. Guardiamo i playoff, tifiamo per il basket: che resta lo sport più bello del mondo. E a Varese? Aspettiamo che chi deve decidere, decida: vigilando come abbiamo fatto finora, perché dietro a ogni decisione ci sia il rispetto.
Francesco Caielli