Un master riservato a laureati italiani e stranieri di varie facoltà ed a professionisti e manager con esperienze nell’area del design, dell’enogastronomia e dell’agroalimentare, sotto la supervisione del varesino, o meglio gallaratese, Mauro Porcini, chief designer officer del gruppo PepsiCo, che vive e lavora a New York.
È stato presentato ieri mattina alla Scuola Politecnica di Design dell’università Iulm di Milano, il master in Food Design, che si pone l’obiettivo di formare una nuova generazione di professionisti, designer e manager, che sappiano unire le competenze di marketing e comunicazione con la metodologia progettuale e la sensibilità del design, soprattutto in vista di Expo 2015.
A collaborare fattivamente al master, che si terrà in lingua inglese e che partirà il prossimo 30 marzo, la multinazionale americana PepsiCo, la quale ha messo a disposizione due borse di studio, una a copertura totale del costo del corso e l’altra a copertura del 50%. L’azienda di cui è manager il pluripremiato designer varesino Porcini, sarà parte attiva del master perché affiderà agli studenti alcuni brief volti allo sviluppo di progetti innovativi all’interno del workshop.
Alcuni studenti meritevoli avranno anche la possibilità di ottenere uno stage in PepsiCo ed in aziende di design e comunicazione che collaborano con la multinazionale. Questa attività di ricerca avrà la supervisione dello stesso Porcini, portabandiera del design italiano nel mondo, del suo staff e di PepsiCo Italia.
«Stiamo creando centri di design – ha spiegato il manager varesino – Milano può essere una grande piazza creativa per gli imprenditori locali e internazionali; il design è qualcosa che mangiamo, respiriamo e viviamo». Il master può essere una grande opportunità anche per le aziende del nostro territorio attive nel settore del food, sia medie che artigianali, che cercano figure professionali nuove da inserire per accrescere il proprio business e che il corso proposto intende formare.
/>L’Italia, la Lombardia ed il nostro territorio hanno grande creatività che però va inserita in un contesto progettuale organico. «Giro tutto il mondo – ha raccontato Porcini – alle persone che incontro, appena dico che sono italiano, brillano gli occhi; abbiamo un valore incredibile che dobbiamo essere capaci di esportare, soprattutto in un contesto di crisi economica come l’attuale».
Ragionare a livello imprenditoriale per compartimenti stagni non paga più; c’è bisogno di nuovi manager e professionisti per vincere le prossime sfide. Il nostro Paese deve far fruttare al meglio i propri quattro asset: design, moda, cibo e turismo, che devono dialogare tra loro. «Bisogna integrare due approcci oggi differenti che sono complementari – ha spiegato il chief designer office di PepsiCo – quello italiano basato sull’intuizione e quello americano che si fonda sulla strategia e l’innovazione».
I modelli del passato sono superati dai fatti; occorre una visione globale che il master, il quale prevede sia lezioni teoriche che stage nelle aziende, intende fornire attraverso i suoi prestigiosi insegnanti come il food designer Martì Guixè, lo chef Davide Oldani, il gastronauta Davide Paolini ed il designer Stefano Giovannoni.
«Questo master unisce vari aspetti del design – ha concluso Porcini – i social network hanno rivoluzionato la costruzione dei brand; il design applicato al mondo alimentare in modo olistico e allargato, dal disegno del cibo alla progettazione dell’identità di marchio e delle sue attivazioni, può produrre un grande valore aggiunto per ogni realtà attiva in questo settore».