Il rischio è quello di emulare la Brebemi. Trasformando la Pedemontana in un’autostrada deserta. Ma l’istituzione del pedaggio non è l’unica “minaccia” che grava sul funzionamento della nuova autostrada. Secondo il segretario regionale del Pd c’è il rischio concreto che l’opera non venga terminata.
«Personalmente sono stato sempre molto scettico sul cronoprogramma – dice Alfieri – Fin dall’inizio la Regione non ha dato la priorità necessaria. Era la prima opera che serviva, e invece si è data la precedenza alla Brebemi. La mia preoccupazione oggi è che si possa interrompere. Così avremmo oltre al danno la beffa». E tutti coloro, i residenti dei paesi interessati dal cantieri, che hanno sopportato i disagi in questi anni, «rischiano di non vedere il beneficio di un’opera
compiuta. In questo modo ci sarebbe, oltre al danno, la beffa». E su questo punta il dito contro la giunta Maroni. «Il governo ha fatto tutto quello che doveva fare, ha defiscalizzato le opere. Ora spetta al presidente della Regione spiega come intende arrivare alla fine dell’opera». Alfieri interviene poi sull’introduzione del pedaggio, previsto a partire dal primo novembre. «Il problema del pedaggio dimostra come il centrodestra sia vittima della propaganda che ha fatto in passato. La questione vera adesso è trovare un modo per non far pagare i residenti dei territori che hanno subito i disagi del cantiere. Su questo sono d’accordo con il sindaco di Lozza». Chi non crede nei benefici della Pedemontana è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle. «Se introducono il pedaggio, va a finire che nessuno la utilizzerà più – commenta – già adesso è quasi sempre deserta». Secondo la consigliera, il primo tratto che parte da Cassano Magnago è di fatto ampiamente sotto utilizzato.
«L’ho usato poche volte, ma ho sempre visto in quelle occasioni pochissime auto – dice – tanto è vero che l’ho segnalato in Regione. La risposta dell’assessore Sorte è sempre stata che dai dati in loro possesso risulta un alto utilizzo». «In ogni caso, temo che dopo l’introduzione del pedaggio di 2,20 euro quasi tutti gli automobilisti torneranno a utilizzare le vecchie strade. È vero che si risparmia un po’ di strada utilizzando la Pedemontana, ma di fronte a un pedaggio elevato come questo, la maggior parte dei cittadini farà quattro conti e opterà per il risparmio». I Cinquestelle sono sempre stati critici nei confronti dell’infrastruttura. «Invece di creare nuove strade, c’è la possibilità di potenziare quelle esistenti. Invece, si punta sempre a crearne di nuove e, stranamente, sempre scegliendo i lavori più costosi». «Dopodiché non dimentichiamo che queste opere vengono realizzate con ingenti finanziamenti pubblici, quindi pagati dai cittadini, che poi tornano a pagare un’altra volta con i pedaggi. Proprio come è successo con il sistema autostradale italiano: pagato con soldi pubblici e puntualmente pagato un’altra volta dai cittadini che lo riutilizzano». Il consigliere regionale di Forza Italia assicura che la Regione ha fatto molto e giocherà tutte le carte per evitare il pedaggio. Anche se, naturalmente, non c’è nessuna certezza.
«Regione Lombardia si è spesa finora perché, in questi mesi, non venisse introdotto il pedaggio, pagando in prima persona – dice Marsico – come consiglio regionale abbiamo anche approvato un documento per dare mandato alla giunta di fare tutto il possibile per evitare appunto la tariffazione». «Siamo consapevoli che l’introduzione del pagamento provocherà una compressione dell’utilizzo delle nuove tratte. Sono convinto che la giunta farà tutto quello che è in suo potere per evitarlo».
Qui le reazioni degli amministratori locali e degli automobilisti.