Rogo del Circolino: c’è la svolta Addio pista politica, fu per droga

Incendio doloso al Circolino di Capolago: la Digos di Varese chiude il cerchio. E il pubblico ministero si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per due giovani varesini indagati per incendio doloso, danneggiamenti e tentata estorsione.

La coppia di piromani, 20 e 25 anni, entrambi residenti in città, uno addirittura non lontano dal locale preso di mira, entrambi noti alle forze dell’ordine, avrebbe appiccato le fiamme per “convincere” i gestori del locale (oggi ex gestori dopo un cambio di proprietà) a lasciargli imbastire un giro di spaccio tra i tavoli e i clienti del Circolino.

Il fatto era avvenuto il 25 aprile 2011. Visto la concomitanza tra la data (ogni anno l’anniversario della Liberazione si trascina polemiche e vandalismo) e il fatto che alcuni esponenti della Lega Nord volessero organizzare degli incontri nel locale, gli investigatori della Digos avevano vagliato inizialmente la pista politica.

Pista rapidamente esclusa dagli inquirenti che in poco tempo hanno trovato la traccia esatta isolando il giusto filone di indagine. Doveva trattarsi di qualcosa di interno. Tante le testimonianze raccolte nel corso dell’indagine avviata dall’allora sostituto procuratore di Varese , che hanno confermato come la presenza dei due ragazzi fosse invisa e finalizzata allo spaccio.

Attività che i due avrebbero voluto “impiantare” intorno al locale incassando la forte opposizione dei gestori che, seppur non avendo immediatamente inquadrato le mire dei due, li avevano sempre tenuti a distanza. Questo, ovviamente, per tutelare il buon nome del locale. Pare che i due ragazzi abbiano avanzato anche delle minacce. O mi lasci stare qui o ti brucio il locale. E quando l’incendio era divampato, nella notte tra il 25 e il 26 aprile di tre anni fa, i due erano arrivati rapidamente al centro delle indagini.

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