Lo scorso sabato è nata una nuova associazione che io denominerei piuttosto una nuova corrente, il Filo d’Arianna, a favore delle donne maltrattate. Un evento completamente ignorato da noi della stampa, sicuramente troppo occupati ad ascoltare “i grandi bestemmiatori”, coloro che dovrebbero governarci.
Uno in particolare, il cicciottello con i grilli per la testa, un essere urlante che spesso dimentica quanti elettori l’abbiano conosciuto sotto altre vesti, quando riversava freddure, a dir il vero anche un po’ freddine, in quel del Covo a Santa Margherita. Come fa lui, l’onnisciente, il candido crociato mondo da ogni vile colpa a non capire che per una fascia di persone sugli anta non può essere credibile? Ma basta, abbiamo già speso troppe parole per l’urlatore, veniamo al sodo. Il Filo d’Arianna, fondato dalla varesina Valentina Benedetto Grassi, inaugura una nuova, anzi no, se si considerano le varie correnti artistiche sorte nel primo Novecento nel Nord Europa, maniera di lottare usando come mezzo la cultura.
L’arte per combattere uno dei flagelli che affliggono la società attuale, la violenza contro le donne. La “prima” si è svolta in quel di Malnate, in Sala Consiliare cui si accedeva attraverso un passaggio disseminato di scarpe rosse per poi raggiungere la sala ove erano esposte un’ottantina di opere d’arte ispirate alla causa per la quale è nata l’associazione.
Opere drammatiche, dure, sconvolgenti, talune davvero notevoli al dire di artisti affermati che, incuriositi, o forse perché più sensibili e dunque toccati da questa problematica, hanno aderito al movimento. Un evento totalmente ignorato dalla stampa locale dunque che però ha visto convergere una folla massiccia come raramente si vede in quel di Varese.
Donne e uomini, giovani e tante coppie con gli occhi lucidi, tutti quanti appesi a questo filo d’Arianna che rimarrà a Malnate fino ai primi di giugno andando in seguito ad affrontare il Minotauro, primissima iniziativa del genere che coinvolgerà anche coloro che possono tramutarsi in orchi cercando stabilire un dialogo fra le due metà del cielo. Un fulgido esempio di quanto la cultura possa fare per la società mescolando le varie discipline, pittura, musica con un generoso Luca Guenna, il bel canto con la soprano Tiziana in una commovente Carmen, celebre vittima di femminicidio.
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