Parigi, 30 giu. (TMNews) – La ristrutturazione del debito greco costringerebbe i contribuenti europei a pagare ancora più di quanto non facciano già per aiutare Atene: è quanto ritiene Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano del comitato esecutivo della Banca centrale europea (Bce) in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano francese Les Echos.
Una ristrutturazione del debito, che equivarrebbe a una sua riduzione, avrebbe delle conseguenze per i creditori greci, ovvero soprattutto per le banche, fa notare Bini Masghi. Bisognerebbe allora ricapitalizzare e la Grecia non potrebbe avere accesso ai mercati finanziari, spiega ancora l’economista italiano. “Alla fine, i contribuenti europei rischierebbero di pagare ancora di più”, commenta Bini Smaghi interpellato sulle conseguenze d’ una ristrutturazione del debito greco.
Altra conseguenza che potrebbe risultare devastante, secondo l’economista, è che tale ristrutturazione potrebbe innescare un effetto domino in altri paesi più fragili della zona euro (Portogallo e Irlanda in particolare). “Nessun altro paese industrializzato ha ristrutturato il suo debito negli ultimi 60 anni. Per questo l’impatto (della ristrutturazione, ndr) sarebbe impossibile da prevedere ma c’è il rischio di creare una forte instabilità”, sottolinea Bini Smaghi.
“La Grecia non è insolvente se applica il piano di risanamento, che comprende in particolare numerose privatizzazioni che potranno ridurre il debito”, assicura il membro del comitato esecutivo della Bce che ritiene, d’altra parte, che qualsiasi idea di partecipazione di creditori privati come “condizione necessaria per ricevere il sostegno degli altri paesi europei” sia controproducente. “Se l’Europa sceglierà questa strada, allora darà prova di un masochismo senza precedenti, facendo fuggire gli investitori”, precisa Bini Smaghi.
(fonte Afp)
Coa
© riproduzione riservata