Il Toro capolista, la Juve a 0 punti e nessuno ne parla

Cara Provincia, sono un vecchio tifoso del Varese e del Toro come il grande don Marco Galfrascoli che in pochi si ricordano ma che non dimenticherò mai: dava la benedizione negli spogliatoio biancorossi durante i primi anni della rinascita dai dilettanti targata 2004, e comprava un abbonamento ai granata anche se non poteva andarli a vedere, per sentirsi vicino alla maglia, pur salendo a Superga ogni anno per celebrare la messa del 4 maggio.
Ieri mi sono risvegliato,

per la prima volta non ricordo da quanto tempo, forse non successe neppure nel 1976 con Gigi Radice in panchina nell’anno dello scudetto, con il mio Toro davanti alla Juventus di 6 punti: noi primi, loro ultimi. Forse non succederà più, ma intanto per almeno due settimane, vista la pausa della nazionale, continuerà a succedere.
Sui giornali sportivi e non italiani, compresi quelli torinesi, non ho trovato né stupore né passione per ciò che sta succedendo ma i soliti commenti scontati, schierati, grigi. Non sappiamo più emozionarci? Non cogliamo più il bello e l’imprevedibilità del calcio, che non è fatto solo di vittorie e campioni ma anche di storie?