Nicolò Martinenghi è l’oro di Varese. Anzi, l’argento. Ma è come se fosse oro. Perché il 16enne di Azzate sta crescendo, continua a sorprendere tutti.
L’argento nei 50 rana ai Mondiali junior di Singapore è solo il culmine di una crescita, di un miglioramento che potrebbe regalare al giovanissimo atleta del Nuoto Club Brebbia delle soddisfazioni inimmaginabili solo pochi mesi fa.
Il suo allenatore Marco Pedoja è in Grecia, in vacanza, ha seguito Nicolò
tra telefono e streaming, non potendo essere a Singapore. È felice, ha le idee chiare, ma mantiene i piedi per terra: «Va benissimo l’argento, perché la medaglia d’oro sarebbe stato troppo. Avrebbe potuto creare su Nicolò delle attese spropositate. Quindi va bene così, siamo contenti».
Solo pochi mesi fa, la prospettiva per Nicolò era quella di presentarsi a Singapore per fare esperienza, senza particolari ambizioni di risultato o medaglie. La sua crescita è stata esponenziale, e con essa le aspettative sono aumentate: «È andato ben oltre le attese, soprattutto perché la medaglia è arrivata nella specialità in cui meno ce la aspettavamo, ossia i 50 rana. Ha sofferto in tutti i giorni di gare, ma come pensavo ha raggiunto tutte e tre le finali, nei 200, nei 100 ed infine nei 50 rana. È stato bravissimo a sfruttare il giorno di pausa che ha avuto in mezzo alle gare. Ci siamo sentiti il giorno della gara, si sentiva bene, e da lì è nata l’idea del colpo grosso».