Sarah Scazzi/ Per Michele Misseri cade l’accusa di omicidio

Taranto, 1 lug. (TMNews) – Per Michele Misseri cade l’accusa di omicidio. All’agricoltore di Avetrana che, lo ricordiamo, è stato in carcere dal 7 ottobre al 30 maggio con l’accusa di omicidio ora rubricata soltanto alla moglie e alla figlia, ora invece viene contestato il danneggiamento per aver distrutto, incendiandoli, i vestiti e lo zainetto della nipote Sarah. In concorso con Sabrina e Cosima, invece, Michele risponde di furto aggravato per l’impossesamento del cellulare di Sarah. Infine Misseri è accusato di soppressione di cadavere in concorso con la moglie, Cosima Serrano, la figlia Sabrina, il fratello Carmine e il nipote Cosimo Cosma. È quanto emerge dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, fatto notificare oggi dalla Procura di Taranto a 15 indagati.

Per i magistrati inquirenti, Sarah Scazzi è stata uccisa da Sabrina Misseri e Cosima Serrano e l’omicidio è avvenuto nell’abitazione della famiglia Misseri il 26 agosto scorso. La posizione più grave è proprio quella di Sabrina e Cosima. La prima, cugina 23enne della vittima, è in carcere dal 15 ottobre scorso, la seconda, zia di Sarah, è rinchiusa nel penitenziario di Taranto dal 26 maggio. Alle due donne, nell’avviso di conclusione delle indagini, oltre al concorso in omicidio e alla soppressione del cadavere, la Procura contesta anche il reato di sequestro di persona.

Madre e figlia avrebbero privato della libertà personale la quindicenne, costringendola, dopo averla presa per i capelli e strattonata in tono minaccioso, a salire sull’auto della Serrano. Poi l’avrebbero obbligata a seguirle a casa loro e l’avrebbero uccisa strangolandola con una cintura.

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