Crisi, lavoro nero, false residenze all’estero, fallimenti pilotati. Antonio Morelli, comandante provinciale della guardia di finanza di Varese, racconta il territorio svelando due dati interessanti: i varesini non sono grandi evasori, «non ci sono picchi in provincia inerenti questo illecito», e anzi collaborano per smascherare chi tenta di evadere: «Le segnalazioni al 117 sono in aumento» conferma Morelli.
Le residenze fittizie all’estero. Il territorio della provincia di Varese è un territorio di confine con la Svizzera. Negli ultimi anni abbiamo verificato lo spostamento all’estero di numerose residenze. Parlo di Svizzera, ma anche di altri Paesi comunitari. Stiamo accertando che questi spostamenti siano reali e non nascondano invece un tentativo di evasione. In sintesi una residenza all’estero di mera facciata, con interessi invece del tutto incentrati sul nostro territorio, finalizzata all’unico scopo di versare le tasse dovute allo Stato italiano.
Il trasporti illecito di capitali oltre confine. Oggi assistiamo a un’inversione di tendenza: sono soprattutto gli stranieri a compiere questo tipo di reato. Per contro molti cittadini italiani seguono il percorso inverso. Ovvero tentano di fare rientrare in Italia capitali precedentemente spostati all’estero. Ovviamente questo cercando di non rivelare il rientro di queste somme che, altrimenti, sarebbero soggette a tassazione. Oggi questi spostamenti vengono eseguiti in maniera sempre più frequente con operazioni sofisticate, ma c’è ancora chi fisicamente sposta il contante da un confine all’altro.
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