Taranto, 1 lug. (TMNews) – Per la Procura della Repubblica di Taranto Sarah Scazzi è stata uccisa da Sabrina Misseri e Cosima Serrano e l’omicidio è avvenuto nell’abitazione della famiglia Misseri il 26 agosto scorso. I carabinieri del reparto operativo di Taranto e della squadra di polizia giudiziaria hanno notificato nel pomeriggio gli avvisi di conclusione delle indagini per l’omicidio della quindicenne di Avetrana. Gli indagati sono complessivamente 15.
La posizione più grave è quella di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, la prima in carecre dal 15 ottobre scorso, la seconda dal 26 maggio. Alle due donne, nell’avviso di conclusione delle indagini, la procura contesta anche il reato di sequestro di persona. Madre e figlia avrebbero privato della libertà personale la quindicenne, costringendola, dopo averla afferrata per i capelli e strattonata in tono minaccioso, a salire sull’auto della Serrano.
Poi l’avrebbero condotta a casa loro contro la sua volontà e l’avrebbero uccisa strangolandola con una cintura. Sempre secondo la Procura, l’omicidio è avvenuto per un motivo abietto, determinato da sentimenti di odio e vendetta comuni a entrambe le donne, scaturito da sentimenti di gelosia, invidia, tradimento. In particolare, secondo i pubblici ministeri, c’è una circostanza che ha scatenato il delitto. Sarah aveva reso di pubblico dominio, confidandolo al fratello Claudio, l’esistenza di un rapporto sentimentale e sessuale tra la cugina Sabrina e Ivano Russo, circostanza che aveva provocato la risentita reazione dello stesso Russo nei confronti di Sabrina.
Oltre a Cosima Serrano, 56 anni e a sua figlia Sabrina Misseri di 23 anni, l’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a Michele Antonio Misseri, 57 anni, zio di Sarah; Carmine Misseri, di 55 anni, fratello di Michele; Cosimo Cosma, di 34 anni, nipote di Michele Misseri; gli avvocati Gianluca Mongelli, di 38 anni, VitoJ Russo, di 38 anni, Emilia Velletri, di 41 anni, moglie di Russo (questi ultimi due ex difensori di Sabrina Misseri) e Francesco De Cristofaro, di 45 anni, attuale difensore di Michele Misseri; Giovanni Buccolieri, di 40 anni, il fioraio che ha prima raccontato ai pm di aver visto Cosima costringere Sarah a salire in auto, ritrattando poi tutto; i cognati di Buccolieri, Anna Scredo, di 39 anni e il marito Antonio Colazzo, anche lui 39enne; la suocera di Buccolieri, Cosima Prudenzano, di 50 anni; Giuseppe Nigro e Michele Galasso, entrambi di 37 anni, il primo parente e il secondo amico del fioraio.
I reati contestati dalla Procura della Repubblica di Taranto vanno dal concorso in omicidio, alla soppressione di cadavere, sequestro di persona, false dichiarazioni al pm, alla soppressione di documenti, all’infedele patrocinio e all’intralcio alla giustizia.
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