Parigi, 18 nov. (TMNews) – I neutrini più veloci della luce si aggiudicano una seconda, sebbene ancora parziale vittoria sugli scettici: una nuova misurazione dell’esperimento Opera -effettuato a ottobre con un fascio di venti neutrini – ha confermato il risultato dello scorso settembre.
Sembrerebbe dunque confermato che i neutrini violino quello che era considerato un limite assoluto nella fisica: la velocità della luce è considerata infatti dalla relatività einsteniana come il limite massimo per qualsiasi forma di materia o energia che si trovi nello spazio-tempo (non però per lo spazio-tempo stesso).
L’esperienza è stata condotta dai ricercatori dell’esperimento
Opera, che coinvolge il Cern di Ginevra e i laboratori italiani
del Gran Sasso: il fascio di neutrini ha coperto la distanza fra
i due centri alla velocità misurata nel settembre scorso a 300.006 chilometri al secondo, 6 chilometri oltre il limite teorico.
Va notato inoltre che il limite di 300mila chilometri al secondo
(nel vuoto) si applica esclusivamente alle particelle prive di
massa: per le altre non è possibile neanche avvicinarvisi; il
neutrino è stato a lungo ritenuto privo di massa ma gli
esperimenti più recenti per quanto imprecisi tendevano ad
assegnargliene una, per quanto assai piccola. L’esistenza di particelle in grado di superare la velocità della
luce (battezzate un tempo tachioni) implicherebbe la scomparsa
del principio di causalità (l’effetto potrebbe precedere la
causa) e permetterebbe i viaggi nel tempo.
(con fonte Afp)
(segue)
Mgi
© riproduzione riservata