«Io penso positivo». Veljko Mrsic cita Jovanotti ma probabilmente non lo sa, anche se la hit firmata Lorenzo Cherubini circolava già da alcuni anni quando i Roosters regalarono al popolo biancorosso un sogno chiamato Stella. Ciò che invece il croato – forse uno dei più grandi giocatori ad aver mai vestito la maglia di Varese – conosce bene come pochi è la materia del suo think positive: l’annunciato, seppur non ancora certo, ritorno di Gianmarco Pozzecco al PalaWhirlpool, nelle vesti di capo-allenatore della Cimberio.
Personaggio unico
«Il Poz è un personaggio di straordinaria importanza per la pallacanestro italiana e per Varese in particolare» afferma il grande ex. «In città ha lasciato grandi ricordi e la gente lo adora: ecco perché sono convinto che potrà fare grandi cose». Del resto, il legame fra ex compagni di squadra è forte ancora oggi, a distanza di 15 anni da quel trionfo indimenticabile. «Ho scambiato qualche battuta col Poz, su whatsapp, proprio prima di rispondere alla vostra chiamata» racconta Mrsic, che mantiene, seppur da lontano, un occhio sempre vigile sul nuovo cammino intrapreso dall’ex play campione d’Italia 1999. «Lo vedo molto concentrato nella sua veste di tecnico dell’Upea e spero davvero che le cose possano andare per il verso giusto, sia per Capo d’Orlando che per Varese».
Già, Varese. Un club e un ambiente ai quali Mrsic resta sempre estremamente affezionato, malgrado lo sfortunato ritorno nelle vesti di allenatore nella stagione 2007-2008, quella della retrocessione, che nemmeno un mago come Valerio Bianchini, chiamato d’urgenza per raddrizzare la barra, riuscì a impedire.
«Fu un’annata sfortunata, che iniziò con una squadra incompleta per via di qualche infortunio e di arrivi tardivi, ma a prescindere dall’esito di quella mia avventura conservo di Varese ricordi bellissimi, per le amicizie che si sono create e alle quali sono ancora molto legato».
Mrsic oggi è allenatore in seconda del Cedevita Zagabria, squadra che ha chiuso al primo posto la regular season nel campionato croato ed è ora impegnata nei playoff. Nel 2012, la sua ultima visita sotto il Sacro Monte, in occasione del Trofeo Barilà, il torneo internazionale Under 17 vinto quell’anno proprio dai giovani del Cedevita. Mrsic si mantiene sempre aggiornatissimo sulle vicissitudini sportive della sua Varese.
Sfida affascinante
«Credo che nella pallacanestro italiana di oggi, in cui la maggioranza delle squadre, ad eccezione forse delle big, opera veri e propri stravolgimenti, nel quintetto base e nel roster, praticamente al termine di ogni stagione, il mercato estivo sia il fattore assolutamente determinante» sottolinea il croato. «Per questo è importantissimo andare a prendere i giocatori e soprattutto gli uomini giusti, perché se sbagli anche solo due scelte poi è davvero difficile recuperare».
Errori in cui purtroppo la Cimberio è incappata in quest’annata sfortunata, ma che sarà più facile evitare nella programmazione della stagione che verrà, «perché quando hai già in squadra due giocatori come Polonara e De Nicolao, che oltre alle qualità che possiedono sono già perfettamente inseriti nell’ambiente, è molto più facile ripartire, costruendo intorno a loro».
Di certo, la missione alla quale sembra destinato il Poz non sarà comunque una passeggiata. «Nello sport non esiste il passato, contano i risultati» afferma Mrsic. «Allenare a Varese non sarà mai come farlo a Capo d’Orlando, la gente si aspetta molto di più, per questo sedere su quella panchina sarà sempre una sfida difficile e impegnativa, per qualunque allenatore».n
simone benzoni
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