Usa 2012/ Michelle Obama è la “motivatrice in capo”

New York, 18 nov. (TMNews) – La first lady Michelle Obama sta assumendo un ruolo sempre più importante a sostegno della rielezione del marito. Il New York Times la chiama “galvanizzatrice” dello staff che a Chicago organizza la campagna elettorale di Barack Obama in vista delle presidenziali del 2012. La “mamma in capo”, come lei stessa si definisce, è passata così alla terza fase del suo percorso da first lady. Inizialmente rappresentava il lato glamour della Casa Bianca, con la sua immagine sulle copertine delle riviste di moda, poi è divenuta portavoce di cause sociali come quella della lotta all’obesità infatile o del reinserimento nel mondo del lavoro dei veterani di guerra e adesso è l’ambasciatrice ottimista dell’amministrazione Obama e la narratrice in carica di raccontare la storia del marito.

Michelle è improvvisamente diventata ubiqua. E’ recentemente comparsa a sorpresa al quartier generale della campagna per la rielezione di Obama a Chicago, ha guidato sette eventi di raccolta fondi a ottobre, ha partecipato a fiere sul lavoro organizzate dalla U.S. Chamber of Commerce, la lobby che rappresenta gli interessi delle società e dei commercianti, spesso in conflitto con il presidente. In particolare come “motivatrice in capo”, la first lady tiene eventi privati alla Casa Bianca dove grazie alla sua forte personalità infonde ottimismo e voglia di fare. “La sua missione è energizzare la squadra e incoraggiarli a portare avanti il loro lavoro”, ha detto David Axelrod, a capo della strategia per la campagna elettorale di Obama. Michelle Obama è in particolare molto popolare tra gli elettori indipendenti, le donne di origine ispanica e i “colletti blu”, ha aggiunto Celinda Lake, una sondaggista del partito democratico.

Non è la prima volta che la popolarità della first lady ha un effetto leva per la rielezione del marito. Nel 1992 Barbara Bush era molto più popolare del presidente George Bush che da allora in poi cominciava spesso i suoi discorsi dicendo “Barbara ed io pensiamo che (…)”, cosa che tuttavia il presidente Obama ha fatto fin da subito.

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