VARESE Niente più falò di Sant’Antonio a Varese. E sono a rischio anche quelli di Olgiate Olona, Mustonate, Viconago, e Busto Arsizio. Un colpo al cuore per queste comunità che attendono gli antichi riti propiziatori ogni anno con curiosità e fascinazione. Eppure, allo stato attuale, glielo impedisce niente meno che un provvedimento regionale, esattamente quello che intende combattere l’inquinamento e che tra le sue pieghe vieta l’accensione di fuochi dal 15 ottobre al 15 aprile. Insomma, questa norma, fatta contro l’inquinamento atmosferico, blocca di fatto anche i falò delle feste di paese.
“A causa di una interpretazione rigida della delibera di Giunta regionale dell’11 luglio 2008 n.7635 sull’inquinamento da combustione di biomasse legnose, sono a rischio le accensioni dei falò durante le tradizionali feste – lancia l’allarme Alessandro Alfieri, consigliere regionale del Pd – la normativa regionale vieta infatti l’accensione di fuochi all’aperto dal 15 ottobre al 15 aprile. Se non vi sarà un intervento tempestivo della Giunta rischiano di essere cancellate tradizioni con radici antiche e che sono grandi momenti di aggregazione e socializzazione”.
Il caso è emerso qualche sabato fa a Cicognolo, in provincia di Cremona, dove il Corpo forestale dello Stato non ha concesso l’autorizzazione per l’accensione del tradizionale falò per la festa di Sant’Omobono proprio per la mancanza di copertura normativa specifica.
“Nella nostra provincia – continua Alfieri – sono quindi ad esempio a rischio i falò in occasione delle feste di Sant’Antonio a Varese, la più antica e amata dai varesini, Olgiate Olona, Mustonate e Viconago, ma anche i falò della Gioeùbia a Busto Arsizio e, solo per citarne alcuni, i tradizionali falò per le festività di San Biagio e per l’Epifania”.
“La norma è stata tarata sulla quotidianità dei comportamenti e soprattutto sulle emissioni da uso abitativo, privato e imprenditoriale – spiega il consigliere –. Come Partito democratico abbiamo presentato un’interrogazione per chiedere a Regione Lombardia se sia diversamente interpretabile la normativa vigente e quindi sia possibile chiarire agli organi competenti di vigilanza una linea di condotta differente così da dare serenità a tutti coloro che preparano, organizzano e concorrono con un grande spirito di sacrificio alla riuscita di queste feste. Formigoni e l’assessore all’Ambiente Raimondi prendano al più presto una decisione che vada nella direzione auspicata dalle Pro loco, dai Comuni lombardi, dalle associazioni e dai gruppi di tradizione popolare che lavorano spesso per mesi per organizzare al meglio questi momenti di festa popolare nelle tante comunità della nostra regione”.
e.marletta
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