Palermo, 1 lug. (TMNews) – “Il capo di cosa nostra è ancora Totò Riina”. Lo ha detto il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, rispondendo alle domande dei cronisti, nel corso della conferenza stampa per l’arresto di Gaetano Riina, fratello dello storico padrino di Cosa nostra.
“Naturalmente – ha precisato Messineo – questa affermazione deve essere interpretata con le dovute cautele. Sono diversi i motivi che inducono però a ritenere che possa essere così. Innanzitutto il fatto che all’interno della mafia le procedure formali di avvicendamento al vertice, prevedono un meccanismo complesso che per qualche motivo non è stato possibile ancora attuare; secondo per un atteggiamento di ossequio da parte delle nuove leve nei confronti del vecchio capo”.
“Inoltre, questo quadro è quello emerso nel corso dell’operazione Perseo del 2008, e in tre anni non abbiamo motivo di pensare che la situazione sia cambiata”.
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