Paolo Ferrari in Beniamino «Lascio con un testo forte»

VARESE Davvero un’occasione preziosa, quella offerta al pubblico dal teatro Giuditta Pasta di Saronno in questo fine settimana. Venerdì e sabato alle 21 e domenica, alle 15.30, salirà sulla scena Paolo Ferrari, attore popolarissimo che ha annunciato da circa un mese il suo ormai inderogabile addio alle scene.
Per chi ha apprezzato, nel corso degli ultimi settant’anni, (!) l’arte di questo garbato e affascinante attore, ci sarà dunque la possibilità di un’ultima emozione da palcoscenico.

Ferrari arriva a Saronno con “Beniamino”, spettacolo di Steve J. Spears, direttoda Giancarlo Sepe (biglietti da 25 a 12 euro). Dell’allestimento e del suo delicatissimo ruolo, lo stesso interprete parlerà con il pubblico, sabato, alle 18, nel foyer della sala. Sarà anche un’occasione per ricordare tutte le tappe della sua lunga e fortunata carriera (Ingresso libero, con conferma allo 02/96.70.21.27 o [email protected]). Noi anticipiamo questo racconto, in una chiacchierata tra ieri e oggi.
Signor Ferrari, partiamo da questo ultimo allestimento teatrale. Perché ha scelto di interpretarlo?
È un testo molto intenso, che si può leggere con tante sfaccettature. Il mio personaggio, in più, vive una situazione molto difficile e permette di riflettere su tematiche che sono, oggi, attualissime. Mi piaceva l’idea di dare della materia su cui pensare e proporre un ritratto profondamente umano.
Ci racconta questa figura?
Si tratta di un logopedista e maestro di recitazione che sta lavorando con un giovane e promettente allievo. È legato a lui da un rapporto di ammirazione e di affetto paterno ma viene accusato di aver abusato sessualmente dell’allievo. Per questo subirà gravissime ritorsioni da parte dei suoi concittadini e verrà addirittura rinchiuso in manicomio. Il professor O’Brien però ha l’unica colpa di essere omosessuale e non è un pedofilo.
Con questo spettacolo, dunque, il suo addio alle scene. Perché?
Amo moltissimo il teatro e l’ho praticato per settant’anni. Ora però sento arrivato il momento di un po’ di riposo, per dedicarmi ad altro e soprattutto agli affetti che ho molto trascurato, negli anni scorsi. Sa, un attore non dovrebbe mai sposarsi, perché è del tutto votato alla propria carriera. Ma quando si creano dei legami, arriva il momento in cui si deve porre loro attenzione.

Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 14 marzo

s.bartolini

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